Come avevamo scritto qualche tempo fa (in questo articolo), la Stardock aveva abbracciato il settore dei giochi strategici fantasy creando, purtroppo, il più sanguinoso fallimento della propria storia, ovvero The Elemental – War of Magic. Il tentativo di resuscitare quell'impresa ha imposto il rilascio di un nuovo titolo (offerto gratuitamente agli acquirenti del primo gioco) che ha raccolto un moderato successo tra i videogiocatori.

Così è nato elemental: Elemental: Fallen Enchantress, un videogame le cui dinamiche saranno familiari a chi conosce giochi come Civilization o Master of Orion, e per chi ha giocato ai vari World of Wonders, Heroes of Might and Magic e simili. Insomma, si tratta di un gioco strategico a turni con l'elemento fantastico e magico in primo piano.

C'è un elemento eroico con la presenza del proprio avatar sulla mappa, un alter ego che può essere personalizzato nell'aspetto e nell'equipaggiamento, con caratteristiche dettagliate come i personaggi delle avventure dei Giochi di Ruolo. Il gioco permette allo stesso tempo di costruire unità militari e città (o più modesti avamposti) e di raccogliere risorse sul terreno, mentre i nostri eroi se ne vanno in giro per il mondo a raccogliere regalini qua e là (un po' come in Heroes of Might and Magic) o a risolvere "quest," ovvero missioni che sono destinate solo agli eroi (le semplici unità militari non possono compierle da sole).

Per un certo tempo il primo villaggio costruito dalla nostra eroica fazione sarà povero e lento a svilupparsi, pertanto la scelta migliore sarà quella di mandare un paio di esploratori in giro per "mappare" il mondo e incontrare le fazioni rivali, mentre l'eroe andrà ad arraffare tutto quello che è possibile. Tuttavia è piuttosto facile essere sconfitti nel corso di queste scorribande, almeno finché non si impara a tenersi distanti dalle zone più pericolose (mostri e cattivi non sono sempre immobili ad aspettare l'arrivo di chi li farà fuori: spesso si muovono e talvolta attaccano villaggi e città circostanti).

Per quanto riguarda i villaggi, possono essere costruiti solo in certe località predeterminate, ed è doveroso metterli a tiro delle risorse più preziose: mana, cristalli magici, elementi, cavalli e altre bestie cavalcabili, metalli, e via dicendo. È possibile coi propri pionieri costruire degli avamposti là dove è impossibile creare villaggi, allo scopo di portare queste risorse nella propria disponibilità.

Quando la popolazione cresce, anche i villaggi si ingrandiscono e diventano città, ampliando la propria sfera d'influenza mentre gli avamposti rimangono marginali e servono solo a raccogliere risorse (non hanno produzione).

Dopo aver acquisito qualche tecnologia di base sarà possibile mandare in giro delle vere e proprie armate, e il gioco passerà a un aspetto un po' più strategico. È ora di puntare alla vittoria: l'espansione con la costruzione di città e avamposti, lo sviluppo delle tecnologie militari e la creazione di un forte esercito sono la maniera più veloce e pratica per far fuori i rivali. Inoltre diventare una grande potenza è anche il modo migliore per poter intrecciare relazioni diplomatiche significative, poiché l'intelligenza artificiale del gioco è piuttosto diffidente e aggressiva. Ad ogni modo ci sono diversi sistemi per giungere alla vittoria oltre a quello militare, e la costruzione di tante unità non sempre è la soluzione definitiva, perché gli eroi possono essere potenziati (dal giocatore attento, ma lo fa anche l'intelligenza artificiale) a livelli tali da diventare semi-invincibili in battaglia e rendere quindi competitiva una fazione che apparentemente sembra debole sulla mappa. Poiché gli eroi sono immortali, avere avversari imbattibili può essere decisamente frustrante poiché, se non si ha a propria volta qualche personaggio di simili poteri, diventa molto difficile fermarli.

Ci sono ovviamente dei difetti. Una mappa scura e talvolta poco leggibile, strane difficoltà nel selezionare e raggruppare le unità, occasionali impappinamenti e lentezze dell'interfaccia, oltre a un'ambientazione che non sembra aver entusiasmato nessuno (il problema è secondario, comunque esiste). Il guaio più serio per chi vuole semplicemente divertirsi è che le prime partite possono essere frustranti: ci vuole un certo tempo per capire come sopravvivere e prosperare in questo gioco, e anche il manuale non aiuta (ci sono dei forum in rete, comunque). Gli appassionati di questo genere probabilmente non vorranno perdersi Elemental: Fallen Enchantress tuttavia, nonostante le premesse interessanti e alcuni particolari ben azzeccati, questo gioco non sarà ricordato come il miglior videogame fantasy strategico.