Arriva in Italia per La Corte Editore L'Uomo delle Leggende, romanzo di Kenneth Johnson, conosciuto come sceneggiatore e regista per alcune serie TV cult come Visitors, La Donna Bionica e L'Incredibile Hulk.

Il romanzo si può riassumere in poche parole: Highlander che si incontra con Il Codice da Vinci. Il protagonista, Will (almeno, questo è il nome con cui si presenta al momento), ha oltre duemila anni ed è un immortale che, nonostante i tentativi suoi e, nel corso di secoli, di pestilenze, briganti, contadini superstiziosi e similari, non riesce a porre fine alla propria esistenza. Questa sua sofferenza – veder morire inesorabilmente tutte le persone che ama – pervade tutta la storia, che è narrata in prima persona e si anima dei personaggi che, nella New York del 2000, si trovano invischiati nell'avventura del protagonista, braccato dai soliti bigotti preti inviati dal Vaticano e da un misterioso giovane elegantemente vestito, che lo insegue da secoli.

In realtà, la storia non ha molto di originale. Le atmosfere e i personaggi principali, Will e la giornalista Jillian, ricordano prepotentemente quelli del film Highlander, mentre il personaggio di padre Saint Jacques rappresenta un po' quello che ultimamente vogliamo vedere nella Chiesa Cattolica (cioè un apparato di potere che vuol cancellare chiunque mini la propria supremazia, e dunque il "cattivo" per eccellenza). Gli altri personaggi che percorrono la vicenda (la tassista giapponese, il graffitaro, la barista di colore, la bambina seviziata…) e poi si riuniscono nelle scene finali sono un po' un corollario, delle macchiette a volte un po' stereotipate della nostra società moderna.

La scelta di una narrazione in prima persona, ma ogni volta da diversi punti di vista, rende il romanzo più veloce e introspettivo, evitando troppe descrizioni e mettendo in risalto i pensieri dei personaggi, ma allo stesso tempo risulta un po' confondente, soprattutto nelle scene più concitate. Sarebbe difficile intuire sempre chi sta sta parlando, se non fosse specificato dall'autore indicando il nome del "punto di vista" all'inizio del paragrafo. Inoltre, stona un po' che il protagonista si trovi dietro a quasi tutte le grandi scoperte od opere della storia dell'uomo, dall'invenzione della stampa a quella del preservativo, fino addirittura a fornire spunti per la scrittura del Frankestein di Mary Shelley. Senza contare che ha partecipato a quasi tutte le vicende chiave della storia dell'umanità, e ha persino salvato Adolf Hitler da bambino. Ciò fa di Will un factotum e un po' mina l'empatia che il lettore può sentire con lui.

Comunque sia, è un romanzo che si affronta tutto d'un fiato, fino al colpo di scena finale che in effetti non ci si aspetta fino all'ultimo momento e che può valere da solo la lettura. Certo, L'Uomo delle Leggende pecca un po' di originalità e di caratterizzazione dei personaggi, ma la trama scorrevole compensa questi difetti.