Un documentario sulle opere di un artista, specialmente se è in vita, rischia l'apologia. Con Ricardo e la pittura, il regista veterano Barbet Schroeder (Il mistero Von Bulow), regista dalla filmografia composita ed eclettica, riesce a rifuggere questo pericolo.

Nel raccontare il procedimento creativo di Ricardo Cavallo, pittore argentino trapiantato in Europa dagli anni '70, infatti Schroeder riesce a tracciare il ritratto di un uomo non timido nel raccontare le sue opere, ma allo stesso tempo umile e generoso nello spiegare come nel crearle dialoghi con le sue fonti d'ispirazione.

Ricardo e la pittura
Ricardo e la pittura

Ricardo e la pittura oltre a essere una sorta di intervista/confessione, diventa quindi un viaggio culturale dotto, ma mai prolisso e cattedratico, nella storia dell'arte, oltre che nella vita di un artista la cui bravura non gli ha dato come contrappasso un ego sproporzionato.

Lo spettattore viene accompagnato nei luoghi della vita di Cavallo: Buenos Aires, dove è nato; Parigi, da sempre culla dell'arte e fonte ispiratrice; il Perù, scenario di scoperte e rivelazioni, che ha consentito all'autore di confrontarsi con la multiculturalità; e infine il Finistère in Bretagna, dove Cavallo ha trasformato una grotta naturale in un atelier e ha fondato una scuola pittorica per i bambini della zona, con l'intento di divulgare l'amore per l'arte. 

Ricardo e la pittura
Ricardo e la pittura

Il documentario non è una fredda analisi, ma anche una immersione nella fisicità della materia. Ci mostra un pittore per il quale il gesto artistico è sia intellettuale che profondamente fisico, dipendendo fortemente dal supporto in cui l'opera è dipinta.

Cavallo ha anche modo di mostrare l'aspetto giocoso sia della creazione che della fruizione dell'opera artistica, anche con i giochi compositivi dei suoi pannelli.

Ricardo e la pittura
Ricardo e la pittura

Ricardo e la pittura è in definitiva un film che non solo ci permette di conoscere le opere, ma di godere dello spettacolo del gesto creativo nel momento in cui esso viene compiuto, e non solo del risultato finale.

Allo stesso tempo, gradualmente, si entra in punta di piedi nella storia dell'arte mondiale, con una multiculturalità ed ecletticità non comune, restando avvinghiati ed affascinati, anche grazie alla bellezza delle immagini, desiderosi di conoscerne ancora.