Dopo aver respinto il Guardiano e Darken Rahl nel mondo sotterraneo, Richard decide di raggiungere l’amata Kahlan - diventata nel frattempo Regina della Galea -, che sta tornando verso Ebinissia per ricostruirla e governarla. I piani di Richard vengono sconvolti dall’entrata in scena di due temibili nemici alleati tra loro: l’Ordine Imperiale, l’esercito guidato dal misterioso Imperatore Jagang che vuole sottomettere il mondo intero, e la Stirpe dei Fedeli condotta dal generale Tobias Brogan, un uomo che odia la magia al punto di volerla estirpare per sempre, poiché la considera il mezzo con il quale il Guardiano del mondo sotterraneo influenza il mondo dei vivi.

Jagang non si fa scrupoli di usare le sue capacità di tiranno dei sogni per asservire le persone ai propri scopi. L’unico ostacolo che si oppone al suo disegno di dominio è il potere di Richard. Il Cercatore, in quanto membro della famiglia dei Rahl, è protetto dall’influenza del tiranno dei sogni da un incantesimo lanciato da un suo avo tremila anni prima. Kahlan no...

Questo terzo libro della saga de La Spada della Verità è, secondo me, il più evanescente. Se i due precedenti volumi, nonostante i difetti, risultavano piacevoli alla lettura, questo purtroppo non si salva.

Aumentano le idee prese in prestito da Robert Jordan e la trama stessa si barcamena tra tre o quattro punti fermi che non appartengono all’autore. Terry Goodkind cerca un “cattivo” che sostituisca degnamente la figura di Darken Rahl e tenta di usare Jagang e Brogan per questo fine, senza riuscirci.

Il primo difetto di questo libro è che non c’è una trama vera e propria, ma solo una serie di eventi concatenati alla meno peggio; non c’è una cerca, o una battaglia, o un evento a cui portare in un crescendo o da evitare; non c’è nulla. Molti lettori, soprattutto stranieri, considerano questo volume come un’introduzione al quarto libro. L’autore dà l’impressione d’aver scritto un volume solo per non “sprecare” quelle due o tre idee che forse sarebbero state di troppo nel secondo o nel quarto volume.

Purtroppo il libro risulta inutile; non brutto, bensì totalmente indifferente.

In aggiunta i personaggi vengono trattati peggio della trama: quelli principali sembrano sospesi in un limbo fino all’avvento del nuovo volume e quelli nuovi spesso rasentano il ridicolo: nessuno spessore psicologico, caratterizzazione nulla, insomma... anch’essi inutili.

Se volete leggere tutta la saga fate in modo di avere anche i volumi successivi a questo a portata di mano, perché questo è solo una lunga e spesso noiosa introduzione. Non disperate però: questo non è il libro peggiore della saga… buona lettura!