Per salvare Richard dalla peste, Kahlan è stata costretta a richiamare dal Mondo Sotterraneo i tre Rintocchi, Vasi, Sentrosi e Rechani. Queste creature magiche possiedono un potere molto particolare, che gli permette di prosciugare la magia presente nella dimensione in cui sono state liberate. Ma ora, a causa della loro presenza, i popoli delle Terre Centrali rischiano di perdere i poteri magici. La cosa non solo mette in pericolo la vita di ognuno, ma favorisce anche l’oscuro disegno di Jagang, il malvagio Imperatore dell'Ordine Imperiale, dominato da un odio assoluto e irrefrenabile per la magia.

Kahlan e Richard, in parte responsabili della situazione e della minaccia che incombe sul loro mondo, sono gli unici in grado di fermare e rispedire nell'aldilà i tre Rintocchi, ma per farlo devono recarsi in Anderith e scoprire qualcosa sull’unico mago che riuscì nell’impresa secoli prima, dando vita a quella nazione.

Eccovi il più brutto volume della saga di Terry Goodkind. Finora.

Se del terzo e quarto libro si poteva salvare qualcosa, pensando alla trama o ai personaggi, in questo quinto non vi è nulla di buono. L'anima del fuoco a mio avviso è da cestinare in toto.

In ogni libro l’autore continua ad aggiungere all’ambientazione una nazione e una popolazione nuovi, di cui nessuno ha mai sentito nulla e cui non si accenna minimamente sulla famosa ‘mappa’ (disegnata da Goodkind stesso).

Sia la mappa, sia i libri precedenti appaiono ora vaghi, o volutamente lacunosi, quasi l’autore volesse esser libero d’aggiungere novità, senza rischiare di venire bloccato da quanto ha già scritto.

In questo volume la trama è molto semplice: Richard deve bloccare e bandire dal mondo i tre Rintocchi. Per riuscirvi deve andare ad Anderith, dove è vissuto l’unico mago che sia mai riuscito nell’impresa, che forse ha lasciato traccia di come abbia fatto. Durante il suo soggiorno ne approfitta per fare un po’ di ‘propaganda’, perché in Anderith il popolo si sente al sicuro da Jagang, in quanto possiede una potente arma magica.

Qui iniziano i primi problemi con il romanzo. Oltre a non dare la minima spiegazione circa la situazione politica e sociale di Anderith, Goodkind crea dei personaggi fini a se stessi, che nel contempo ostacolano il fluire della trama in maniera imbarazzante.

Due ragazzi riescono addirittura a raggiungere Aydindril e penetrare nel Maschio del Mago per rubare la Spada della Verità!

Qui, come sua abitudine, Goodkind stravolge ciò che ha scritto nei romanzi precedenti: è vero che la magia non funziona temporaneamente, ma ci sono comunque un esercito e le Mord-Sith a difendere il maschio. Eppure questi due ragazzini riescono a entrare come se niente fosse! Non si possono piegare a piacimento le regole create solo per fare procedere una trama.

In Anderith, poi, dopo l’arrivo di un inviato dell’Ordine, viene organizzata una sorta di referendum, con tanto di campagna elettorale, per far decidere al popolo se vuole allearsi con il D’Hara o con l’Ordine... a mio avviso semplicemente assurdo (ed estremamente noioso in fase di lettura). E per l’occasione l’autore inserisce anche il povero Zedd, che per esigenze di copione subisce una metamorfosi che gli fa quasi perdere la ragione e la vita.

Non parliamo poi dei governanti dell’Anderith e comunque dei personaggi principali della vicenda relativa a quel luogo: sono ridicoli. E comunque non coerenti, visto che cambiano a seconda delle esigenze.

Insomma, se nei libri precedenti Terry Goodkind aveva stiracchiato poche idee in più libri, in questo non ce n’è nemmeno una. Qui lui ha semplicemente concatenato - e per giunta male - una serie di eventi che voleva accadessero, senza pensare troppo al fatto che fossero utili o meno.

Un libro inutile, sia dal punto di vista del filo conduttore che lega i volumi della saga, sia per lo sviluppo dei personaggi. Chi è appassionato de La Spada della Verità può benissimo saltarlo: non si perderà nulla.

Insomma, lo sconsiglio a tutti. Non esiste una buona ragione per leggere questo libro. Spendete meglio i vostri soldi e comprate qualcos’altro.