You can find the original English version of the interview here: www.fantasymagazine.it/rubriche/5735La versione originale inglese dell'intervista si trova qui: www.fantasymagazine.it/rubriche/5735

Com’è diventato illustratore?

Ho sempre disegnato fin da bambino e sono sempre stato l’artista della classe a scuola. Quand’è venuto il momento di iscrivermi al college decisi di specializzarmi in Belle Arti, visto che avevo del talento in quel campo. Comunque, mi diplomai in Belle Arti. All’università, durante il Master in Belle Arti, decisi che dopo la laurea avrei preferito fare l’illustratore. Il mio primo lavoro fu come illustratore nel reparto pubblicità di un quotidiano. Da lì passai ad un’agenzia pubblicitaria e poi continuai come illustratore freelance, principalmente con lavori di pubblicità.

Perché ha scelto l’ambito della fantascienza e del fantasy come campo d’azione?

Sono cresciuto leggendo fumetti e mi sono innamorato della fantascienza e della letteratura fantasy da adolescente. I lavori di Edgar Rice Burroughs mi hanno influenzato molto come pure le copertine di Burroughs fatte da Frank Franzetta e Roy G. Krenkel all’epoca del revival dell’autore negli anni ’60. Scoprii le fanzine all’università e lì incominciai a fare qualche lavoro per quelle dedicate a Burroughs. Ho continuato a lavorarci dopo la laurea e alla fine sono riuscito a farmi strada nell’illustrazione di fantascienza e fantasy a livello professionale.

Quali tecniche preferisce?

Per molti anni ho lavorato soprattutto ad olio, sebbene abbia fatto parecchi lavori anche ad acrilico. Non faccio opere digitali, tutto il mio lavoro è tradizionale.

Da un punto di vista personale e/o professionale, qual è il lavoro di maggior soddisfazione che ha fatto finora?

Mi piace molto dipingere personaggi femminili forti e sexy, così ogni volta che un incarico mi permette di dipingere qualcosa in quel filone sono piuttosto soddisfatto. Se poi ci aggiungono una creatura o un mostro di qualche genere, sono in estasi!

C’è qualche autore o storia che le piacerebbe illustrare e che ancora non ha fatto?

Mi è sempre piaciuto lavorare a qualunque cosa fosse correlato a Edgar Rice Burroughs. Vorrei poter fare delle copertine per le sue serie di Barsoom o Pellucidar, quindi se i suoi libri saranno pubblicati di nuovo spero che l’editore mi scelga per le illustrazioni di copertina.

Lei è conosciuto soprattutto per i ritratti di personaggi femminili di carattere e sexy: oltre a questi lavori, ci sono dipinti meno conosciuti cui è particolarmente attaccato o di cui è orgoglioso in termini di tecnica o soggetto?

Veramente no. Ogni incarico rappresenta una sfida unica. Ora sto lavorando su una copertina per un libro di fantascienza intitolato Exodus. La copertina mi richiedeva di rappresentare navi spaziali e io non sono davvero un pittore tecnico. Non dipingo navi spaziali da molto tempo, così sento di dover fare del mio meglio per essere all’altezza dell’incarico e fare un buon lavoro in un ambito in cui non mi sento particolarmente a mio agio.

In generale, che cosa pensa dell’illustrazione fantasy ad oggi?

Ci sono molti artisti di talento nel campo, e credo che molti dei lavori che vedo siano fantastici. D’altra parte, però, io ho i miei gusti personali e ci sono opere in giro che proprio non mi interessano.

In generale le piace quello che vede sulle copertine dei libri? A suo giudizio esse sono per la maggior parte originali, ripetitive o creative?

A dire la verità, non frequento più le librerie così tanto come facevo un tempo, per cui non vedo molte delle copertine realizzate da altri. Penso che molto del lavoro nel campo della fantascienza e del fantasy possa essere ripetitivo, ma allo stesso tempo mi sorprende quanto possano essere originali e creativi gli artisti nel reinterpretare gli stessi vecchi soggetti. Essendo ormai nel campo da circa 30 anni, è per me una sfida costante affrontare con idee e prospettive nuove cose che mi sembra di aver già fatto mille volte. Sono membro di una mailing list di illustratori che comprende circa 80 illustratori di fantascienza e fantasy. La varietà di lavori postati è piuttosto ampia e rappresenta una eccezionale quantità di talento: mi meraviglia sempre la versatilità e la creatività di questi artisti, sia vecchi che nuovi, sia digitali che tradizionali.

Ora un paio di domande per i suoi fan italiani di FantasyMagazine:
C’è qualche artista italiano che conosce e apprezza particolarmente?

A parte i vecchi maestri, mi spiace dire che non mi è familiare alcun artista italiano.

E’ mai stato in Italia? Le piacerebbe venire a visitarla?

No, non sono mai stato in Italia. E sì, mi piacerebbe molto visitarla un giorno. Mia moglie, Sharon, è un’insegnante che si occupa proprio dell’antica Roma. Anche lei amerebbe venire in Italia.

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