I fumetti degli X-Men. Ovvero la parte alta delle classifiche di vendita di tutto il mondo. Almeno negli ultimi vent’anni. Naturale che approdassero al cinema prima o poi. Naturale che una delle loro storie più famose, La Saga di Fenice Nera, ispirasse un film; stiamo parlando di X-Men: Conflitto Finale

Non vi vogliamo stordire con una serie di date e nomi. Chi ha scritto chi, come e quando. Basti sapere che Fenice nasce fra le pagine della testata americana Uncanny X-Men.

Chris Claremont, scrittore della serie, la creò insieme a Dave Cockrum per dare agli X-Men un personaggio cosmico, potente, capace di portare letteralmente i compagni fra le stelle.

Un paio di anni dopo la sua creazione, siamo nel 1977, Fenice ha già salvato l’universo e trasportato gli X-Men in galassie lontane. Non per niente, a questi tempi imperversava sul grande schermo Guerre Stellari.

Poi, entrò come disegnatore della serie John Byrne. E allora ecco nascere una storia che racconta di cataclismi cosmici, navi spaziali e intrighi politici, ma soprattutto racconta dei demoni che si agitano nell’animo di una giovane mutante: Jean Grey.

 

Tutto il mondo conosce ormai Jean nella sua incarnazione cinematografica, col volto di Famke Janssen. Splendida, indubbiamente. Ma noi vi vogliamo raccontare il fumetto, così come uscì nelle edicole americane la prima volta, a partire da Uncanny X-Men 125, del 1979. Insomma, vi sveliamo la vera storia della Fenice Nera.

La saga di Proteus

Più o meno tutto comincia sull’isola Muir, dove abita la genetista premio Nobel Moira McTaggart.

Moira sta facendo dei test sulla giovane mutante Jean Grey. Il potere della ragazza è incredibile. Solo i blocchi mentali che Jean si è autoimposta le impediscono di sprigionare energie di entità incalcolabile. Jean è felice, si sente bene. La perdita del suo amato Ciclope non sembra averla toccata quanto avrebbe dovuto. Moira, valutando il potere della giovane, è spaventata a morte.

Come se non bastasse, il vecchio burbero traghettatore del luogo è sparito. Che succede?

 

Sono tempi di trambusto, e gli X-Men sono appena usciti da una serie di scontri in giro per il mondo. Parliamo di Cicolope, Colosso, Tempesta, Nightcrawler e Wolverine. C’è anche Banshee, ex poliziotto irlandese dal grido sonico potentissimo. Purtroppo, sembra aver perso i poteri.

Sono alla scuola per giovani dotati, ma il professor Xavier non c’è: è nello spazio, in un'altra galassia, a far compagnia a Lilandra, sua amante e regina dell’Impero Shi’ar.

 

Rimangono un po’ tutti sorpresi quando si ritrovano davanti la Bestia: lo credevano morto insieme a Jean Grey durante l’ultimo scontro con Magneto. E Jean e la Bestia credevano morti loro. Il cuore di Ciclope ha un sobbalzo: dunque la sua amata Jean è viva!

Non fanno in tempo a festeggiare che arriva una telefonate da Muir, bisogna accorrere.

 

Tutti si incontrano sull’isola. Jean abbraccia Ciclope, ma qualcosa non va. Perché non è felice come dovrebbe?

Sull’isola c’è un grosso problema: il figlio maledetto di Moira, Proteus, è fuggito. Il potere del ragazzo consiste nel saper alterare il tessuto stesso della realtà. Ma è un potere che ha un prezzo terribile: l’essenza di Proteus deve passare da un corpo all’altro per poter sopravvivere; e i corpi si consumano in fretta.

 

I cadaveri si succedono uno dopo l’altro, e nel frattempo Jean non capisce cosa le sta succedendo. Di punto in bianco viene trasportata in un passato dove lei è Lady Grey e il suo amante il bellissimo Jason Wyngarde; sono due nobili del diciottesimo secolo, potenti e senza scrupoli, che per divertimento fanno battute di caccia dove la preda è un essere umano. Si tratta di una sorta di flashback mentali, che durano poco tempo.

Perché Jean si sente tanto bene nei panni di Lady Grey?

 

Alla fine Proteus verrà sconfitto da Colosso. Il malvagio mutante era sensibile al metallo. Ma i  flashback non finiscono, anzi durano sempre di più.

E Jean ha sempre meno paura di usare i suoi poteri.  

Tornano tutti a villa Xavier, dove trovano il professore di ritorno dalla sua vacanza tra le stelle. La Bestia, che non fa più parte del gruppo da tempo, è tornato ai suoi affari.

Non sono tutte rose e fiori: i nuovi X-Men sono adulti e indipendenti e hanno combattuto tante battaglie da soli. Andare d’accordo col vecchio pelatone non è facile, tanto più che il prof pretende di comandarli come bambini.

Una doppia emergenza rimanda i problemi: a Chicago il supercomputer Cerbero ha individuato due nuovi mutanti.

Un misterioso gruppo di individui, vestiti tutti come uomini ottocenteschi, trama nell’ombra. Anche loro vogliono contattare i nuovi mutanti. Del gruppo fanno parte anche Jason Wyngarde e una misteriosa donna bionda, bellissima, perfettamente a suo agio in uno scandaloso vestito di pelle chiara: Emma Frost, la Regina Bianca.

Il Club Infernale

Gli X-Men si dividono in due gruppi. Xavier, Tempesta, Colosso e Wolverine vanno dal primo mutante, una ragazzina di nome Kitty Pride. Ciclope, Jean e Nightcrawler cercano il secondo in una discoteca.

 

Mentre Xavier si fa una chiacchierata coi genitori di Kitty, Tempesta, Kitty e gli altri vanno a prendersi un gelato. Dato che un X-Men non può passare cinque minuti  senza che qualcuno tenti di farlo fuori, vengono attaccati da un gruppo di uomini in armatura iper-tecnologica. I nostri eroi hanno la meglio, ma un unico colpo mentale li stende tutti all’improvviso. È stata Emma Frost: è una telepate potentissima, forse superiore allo stesso Xavier. Solo Kitty si salva: il suo potere mutante di passare attraverso i muri le permette di farla franca.

 

Nel frattempo la squadra di Ciclope ha raggiunto la discoteca. Jean riesce tranquillamente a controllare le molecole dei vestiti, tanto da riuscire a trasformare abiti di tutti i giorni in tute da combattimento in un batter d’occhio. Nella discoteca ha un altro flashback temporale, bacia il suo Jason Wyngarde.

 

Ciclope non entra nel passato come lei, ma la vede baciare Jason nel presente. Da quando Jean rimorchia in discoteca? Non è da lei, perché gli sta facendo questo?

Non c’è tempo per pensare, hanno trovato la mutante. È la cantante della discoteca, e può trasformare i suoni in luce. Si chiama Dazzler, e lo spettacolo è di prim’ordine. 

L’attacco degli uomini in armatura non si fa attendere, ma nulla possono contro potere della Fenice.

 

Ciclope, Jean, Dazzler e Nightcrawler trovano Kitty, ancora in fuga. Per aiutare la piccola, Jean distrugge l’auto che la insegue, e quasi uccide gli occupanti; non era mai stata così crudele. Ma, d’altronde, come si fa ad accanirsi contro una bambina?  

Le vittime di  Jean sono gli sgherri di un’istituzione chiamata Club Infernale. Emma Frost ne fa parte.

Tempesta, Wolverine e Colosso sono prigionieri, bisogna liberarli. Jean riesce tranquillamente a ricostruire l’auto e a controllare i corpi degli sgherri del Club per penetrare nella loro base.

I nostri eroi libereranno i loro compagni, non prima di uno scontro finale fra Jean e Emma Frost. La Regina Bianca, forse la più potente telepatie del pianeta, soccombe in un attimo alla Fenice. La Frost finisce in coma, e Jean non è nemmeno sudata.

 

Contro il volere di Xavier, cambierà anche i ricordi  dei genitori di Kitty. Meglio evitare grane. Dazzler declina l’offerta di entrare a far parte del gruppo; deve pensare alla sua musica, lei.