Nel fine settimana Harry Potter e l’Ordine della Fenice fa segnare un incasso di 77,410 milioni di dollari, che insieme a quelli dei giorni precedenti lo fa raggiungere la quota totale di 140 milioni per il mercato USA e 330 milioni in tutto il mondo.

I conteggi relativi alle tre giornate del weekend dicono che il quinto è il peggiore della serie in ogni giornata presa in esame nel dettaglio

 

Venerdi’

HP1 $38,268,295

HP2 $29,631,453

HP3 $32,333,203

HP4 $40,118,363

HP5 $26,200,000

Sabato

HP1 $31,493,867

HP2 $34,213,803

HP3 $33,512,941

HP4 $36,719,135

HP5 $28,600,000

Domenica

HP1 $23,925,205

HP2 $24,512,232

HP3 $24,448,477

HP4 $25,848,463

HP5 $22,600,000

Rispetto ai risultati 2007, HP5 perde la sfida con gli altri colossi fantasy, e si piazza al quarto posto per il weekend di apertura dietro agli episodi numero 3 di Spider-Man, Shrek e Pirati dei Caraibi.

Sul fronte della critica è impossibile avere unanimità di giudizi, ma Harry Potter e l'Ordine della Fenice supera l'esame e David Yates incamera più giudizi positivi che negativi.

Ecco una rapida rassegna di testate giornalistiche italiane e americane.

Paolo Mereghetti - Il corriere della sera

(...) le avventure del maghetto con la cicatrice a forma di fulmine sulla fronte si colorano di una nota ancora più cupa e angosciosa e sfruttano il cambio di regia (David Yates) e di sceneggiatura (Michael Goldenberg) per imboccare una strada a cavallo tra i generi — il tono fanciullescamente fantasy del Primo episodio, qui è stravolto da robuste iniezioni gotiche e horror — e accompagnare la prevedibile crescita del pubblico verso un tipo di spettacolo più inquietante e adulto.

Maurizio Cabona - il Giornale

(...) è un bel film per la prima delle due ore; poi si adegua ai precedenti, dove accade tutto e il contrario di tutto. Ma godiamoci l'inizio, molto diverso dalle puntate precedenti della serie, perché evoca l'incubo di 1984 di Orwell, molto più che le atmosfere da scuola di lusso e da cerimonia del tè all'inglese tipiche dei romanzi della Rowling. (...) HP e l'Ordine della Fenice assume una dimensione meno fiabesca che H.P. e la camera dei segreti e H.P. e la pietra filosofale di Chris Columbus; e meno orrorifica di H.P. e il prigioniero di Azkaban di Alfonso Cuaròn e di H.P. e il calice di fuoco di Mike Newell.

Lietta Tornabuoni - La Stampa(...) Difetti? Il film è lungo, due ore e diciassette minuti, e a tratti stanco; è un poco confuso (la grande battaglia finale e l’Ordine della Fenice, società segreta e piccolo esercito giovanile in difesa del preside Silente, si comprendono a malapena); e naturalmente era molto più divertente e toccante seguire le avventure di tre bambini con le loro bacchettine magiche piuttosto che di tre ragazzi diciassette-diciottenni. 

 

Antonello Catacchio - Il Manifesto(...) Il nuovo regista David Yates sembra volersi muovere con i piedi di piombo. Nessuna magia particolare, i quadri viventi, i muri mutanti e altro si erano già visti (e mantengono il loro fascino), solo qualche citazione offerta in pasto ai cinefili: un gigante che gioca a (ri)fare King Kong con Ermione, qualche spruzzata della saga del Signore degli anelli e molto, quasi troppo di quella di Guerre stellari. (...)

Mymovies.it

L'Ordine della Fenice si divora come il libro omonimo e dona allo schermo la performance, straordinaria per perfidia, di Imelda Staunton, "cattiva maestra" incapace di partecipare il proprio amore per la cultura. Magica, ovviamente.

www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=36175

Mauro Corso - filmup

Se non fosse per questi due personaggi (Umbridge e Piton)e per lo scontro fra Silente e Voldemort, non privo di una certa epicità di questo film rimarrebbe ben poco. Il carattere interlocutorio della vicenda non viene di certo aiutato da una regia anonima e di maniera, che in molti passaggi sembra trascinarsi stancamente.

filmup.leonardo.it/harrypotter5.htm

Kimberley Ross – 35mm.it

Il regista David Yates si trova chiaramente a suo agio tra le mura di Hogwarts, aiutato da una sceneggiatura che ha volto a suo vantaggio gli inevitabili tagli alle oltre 800 pagine del volume originale. Chi ne guadagna è senza dubbio lo spettatore e tra momenti di tensione, ottimi effetti speciali ed aperte risate, c'è spazio anche per un pizzico di sincera commozione, senza quasi accorgersi dello scorrere del tempo.

www.35mm.it/film/scheda.jsp?idFilm=33355

Marco Minniti – Castlerock.it

Questo quinto episodio delle avventure del maghetto Potter funziona decisamente meglio del precedente: i difetti non mancano, ma la cupezza e l'epicità della vicenda sono rese con sufficiente forza cinematografica.

cinema.castlerock.it/recensioni.php/id=3700/articolo=il-nuovo-ordine-di-hogwarts

Valerio Sammarco – Cinematografo.it

Il mestierante David Yates - già scritturato per il prossimo capitolo - riprende il discorso lasciato in eredità dai predecessori Cuarón e Newell (i primi due episodi diretti da Columbus sembrano lontani anni luce), affrontando con intelligenza e miglior dono della sintesi quello che, fino ad oggi, può essere considerato l'adattamento più interlocutorio della saga: la transizione è definitiva, certo, Harry Potter sarà talmente vicino a Voldemort che il rischio dell'empatia totale verrà scacciato con forza insperata, ma quello che resta, alla fine, è il convincimento di una sospensione che d'ora in avanti potrà essere risolta solo da una dipartita.

www.cinematografo.it/Recensioni/00007339.html

James Berardinelli - ReelViews

Con la sua quinta gita cinematografica, la serie cinematografica di Harry Potter ascende a un altro livello.

Colin Bertram - New York Daily News

È un film d’azione più oscuro ed epico, ed è il migliore della serie

Ty Burr - Boston Globe

La Potter franchigia è diventata una metafora fantasy della crisi adolescenziale

Tom Charity - CNN.com

C'è ancora abbastanza suspance nella saga per tenerci incollati agli schermi, ma dopo cinque episodi il maghetto del box-office sta esaurendo i trucchi magici

Nancy Churnin - Dallas Morning News

Il nuovo regista David Yates e lo sceneggiatore Michael Goldenberg non perdeno mai il cuore della storia. Anche nel mezzo di una battaglia magica e incredibilmente elettrizzante, si concentrano sul conflitto interno di Harry.

Minneapolis Star Tribune

Il film non ha la magia immaginativa del Prigioniero di Azkaban, ma è un ponte utile ai capitoli finali della storia.

Claudia Puig - USA Today

Gli effetti speciali continuano a essere ottimi, i malvagi rendono l’Ordine della Fenice più divertente.

Helen O'Hara - Empire

Non attirerà nuovi fan, ma è più filmico del lotto ed è pieno di azione.

A.O. Scott - The New York Times

Un adattamento luminoso, rapido ed eccitante del romanzo più lungo di J. K. Rowling.