Un altro degli ingredienti più azzeccati della miscela che fatto delle avventure dei Fantastici Quattro una delle serie più amate è anche la presenza di personaggi comprimari ben strutturati, veri coprotagonisti a volte, delle vicende del quartetto.

Molti sono anche apparsi inizialmente come antagonisti, come Namor, che ho citato nel precedente articolo e che avrei potuto inserire qui senza problemi, o come Silver Surfer, la cui conversione al bene è stata però quasi immediata, per cui non ho avuto problemi a collocarlo in questa lista.

Anche in questo caso ho operato una selezione, isolando quei personaggi la cui peculiarità ha portato elementi di innovazione nel modo di concepire il fumetto di supereroi, oppure sono diventati fondamentali per le vicende del quartetto e dell'universo Marvel.

Franklin Richards

Franklin Richards gioca con i genitori in un disegno di John Byrne
Franklin Richards gioca con i genitori in un disegno di John Byrne

Franklin è ufficialmente il primo figlio di supereroi mai apparso in un albo a fumetti.

Prima dei Fantastici Quattro, il mondo dei supereroi era costellato di eterni fidanzamenti. Invece abbiamo conosciuto Reed e Sue prima come fidanzati, poi Lee e Kirby hanno deciso che si dovessero sposare, evento epocale anch'esso. Il passo naturale è stato fargli avere un figlio.

È chiaro che la gravidanza di una donna il cui DNA è stato modificato dai raggi cosmici potesse avere qualche difficoltà. E in effetti sono state tante. Reed, Ben e Johnny dovranno andare fin nella zona negativa, nella storia Che ci sia la vita! (FF Annual 6, del 1968), per recuperare un isotopo in grado di assorbire l'eccesso di raggi cosmici e permettere la nascita del figlio di Reed Sue, un maschio che verrà chiamato Frank Benjamin, affettuosamente chiamato Franklin.

C'è da comprendere che nel mondo del fumetto l'idea di rendere realistici i personaggi facendogli avere dei figli può rivelarsi problematica.

Rende i personaggi reali, ma dà anche una misura del trascorrere del tempo. Problema non da poco. Dal 1968 a oggi Franklin cresce, ma lentamente.

Si rivelerà un mutante dotato di poteri straordinari, non solo telepate e telecinetico, ma anche capace di plasmare la realtà. Reed sarà costretto a inserire nel suo cervello dei blocchi psichici perché il piccolo non è in grado di controllare con discernimento il suo potenziale.

Sarà proprio questo potere che salverà i supereroi dalla morte per mano di Onslaught, un altro pericolo mutante. Franklin infatti creerà per gli eroi una realtà alternativa, viste nelle saghe della Rinascita degli Eroi, che li ospiterà fino a che non saranno maturi i tempi per il loro ritorno nell'Universo Marvel.

Per un breve periodo una sua versione adulta,  col nome di battaglia di PSI-Lord è stata protagonista della serie spin-off Fantastic Force. Come bambino è stato membro anche del gruppo dei Power Pack.

Da un punto di vista affettivo è ovviamente legatissimo ai genitori ma anche agli zii Ben e Johnny, ed è un grande fan dell'Uomo Ragno.

C'è ovviamente una sorta di spiegazione al perché dal 1968 a oggi Franklin sia ancora un bambino, ed è la "legge dei cinque anni", teorizzata dallo scrittore e disegnatore John Byrne. Secondo questa legge, un anno nell'universo Marvel corrisponde a cinque anni nel mondo reale. Questo perché gli albi escono una volta al mese, raccontando talvolta eventi di poche ore, talvolta di giorni. Facendo una media empirica, e come escamotage narrativo, si può a questo punto arrivare a pensare che dal 1961 a oggi per i Fantastici Quattro siano passati solo 10 anni, pertanto Franklin ha poco più di otto anni nel mondo narrativo.

È una condizione da accettare con la necessaria sospensione dell'incredulità, che ci fa anche accettare che il mondo intorno a loro sia cambiato, passando dalla TV a tubo catodico ai moderni LCD, dai computer valvolari ai PC, e che i supereroi leggano ora le email e abbiano un telefono cellulare.  Il mondo Marvel è a tutti gli effetti un mondo secondario, che condivide con il nostro l'aspetto esteriore, ma con regole narrative tutte sue.

Ecco il principio introdotto con l'esistenza di Franklin. Il mondo intorno ai personaggi può e deve cambiare, non è affatto cristallizzato. Non è un limbo infinito.

Valeria Richards

Valeria Richards in un disegno di Alan Davis
Valeria Richards in un disegno di Alan Davis

La seconda figlia di Reed e Susan non è stata inventata da Lee e Kirby, che cessarono la gestione della testata con il numero 100, datato luglio 1970. Era ancora troppo piccolo Franklin per pensare di dargli un fratello o una sorella così presto. Durante la gestione Byrne Susan ebbe una seconda gravidanza, ma dall'esito sfortunato. Nel 1999 che apparve, in una versione adulta, un personaggi proveniente dal futuro, una ragazza che si presentò ai Fantastici Quattro come Valeria Von Doom, figlia di Susan e Victor Von Doom, ossia il Dottor Destino!

Era una tante trovate a effetto dello scrittore Chris Claremont, che sin dai tempi degli X-Men lanciava nelle serie misteri a bomba, per poi risolverli anni dopo. Fu lo scrittori successivo a Claremont, Jeph Loeb che decise di sciogliere il mistero rimescolando le carte in tavola. Recuperò la sfortunata gravidanza di anni prima, e con il classico colpo di scena rivelò che in realtà la bambina ritenuta nata morte era in realtà sopravvissuta e in seguito a complicatissime circostanze segretamente cresciuta da Victor Von Doom. Era stata salvata dal potere di plasmare la realtà del fratello, usato come un Deus Ex Machina. Se volete c'è una intera pagina wikipedia che spiega esattemente la complicata storia. C'è da dire che sdoganato il concetto che i Fantastici Quattro potessero avere dei figli, l'introduzione di questo personaggio ha solo aggiunto alla saga altre possibilità narrative. derivate comunque dal precedente stabilito dai fondatori e ribadendo ancora di più il carattere di famiglia del supergruppo. Inoltre se nella prima versione di Claremont il personaggio era dotato di vari poteri, nella versione attuale è una bambina all'apparenza "normale", in realtà dotata di una intelligenza superiore alla sua età, che al momento è di poco più di cinque anni. È giusto comunque citarla per amore di completezza.

Alicia Masters

Alicia e Silver Surfer. Disegno di Jack Kirby
Alicia e Silver Surfer. Disegno di Jack Kirby

Alicia Masters è una scultrice non vedente che, proprio grazie al suo handicap, riesce a vedere Ben Grimm per l’uomo che è dentro, senza prestare attenzione all’imponente creatura di roccia come fa tutto il resto del mondo.

Appare per la prima volta come figlia di Phillpo Masters, il burattinaio, in Fantastic Four 8, del 1962. Oltre a essere stata per lunghissimo tempo l'amore tormentato di Ben Grimm, ha avuto un ruolo chiave nella battaglia contro Galactus. Imbattutasi in Silver Surfer, sarà la sua generosità e nobiltà d'animo che convincerà l'araldo di Galactus a ribellarsi al suo padrone, in difesa dell'umanità. La sua bontà d'animo non deve fare pensare a un personaggio fragile. Nel rapporto con Ben è stata sicuramente, da un punto di vista emotivo, l'anello forte della catena. In effetti se Reed per anni non è mai riuscito a trasformare definitivamente Ben in forma umana è perché l'amico ha sempre creduto che diventando un uomo "normale" avrebbe perso l'amore della ragazza. Ben ha sottovalutato la capacità della ragazza di andare oltre le apparenze.

La storia tra i due personaggi cessò negli anni '80, quando Ben decise di lasciarla e lei s'innamorò di Johnny Storm, sposandolo.

Questo evento fu sconfessato, spiegando che in realtà Alicia era stata sostituita da una  Skrull di nome Lyja. incaricata di spiare il quartetto. Anni dopo l'inganno fu scoperto e la vera Alicia, in animazione sospesa, ritrovata. Le cose tra lei e Ben non furono più le stesse, anche se il personaggio è ancora parte dell'Universo Marvel. L'esperienza di prigionia con gli Skrull le è infatti valsa la selezione per un gruppo di supporto psicologico creato dal governo, dopo la saga Secret Invasion, per aiutare chi è stato per anni prigioniero degli alieni mutaforma a ritrovare il proprio equilibrio psichico. Questo a riprova della straordinaria tempra della donna, che nell'universo Marvel ha anche il ruolo di scultrice "ufficiale" dei supereroi (sua è la scultura del mausoleo di Capitan America per esempio).

Silver Surfer

Silver Surfer nella cover di FF 50, disegno di Jack Kirby.
Silver Surfer nella cover di FF 50, disegno di Jack Kirby.

Silver Surfer è apparso per la prima volta nel marzo del 1966, nel numero 48 dei Fantastici Quattro. È un avventuriero delle galassie lontane che visita lo spazio sulla sua tavola di energia cosmica come araldo di Galactus, il ‘Divoratore di mondi’, in cerca di nuovi pianeti per soddisfare il suo padrone.

Il suo vero nome è Norrin Radd, è un alieno del pianeta Zenn-La, che si immola per salvare il suo pianeta dal distruttore di mondi Galactus. Ne diventa l'Araldo, colui che cerca pianeti da consumare. In cambio Galactus risparmia il suo pianeta e ribattezza Norrin, come Silver Surfer, donandogli il  ‘potere cosmico’, che gli permette di assorbire e rielaborare l’energia cosmica dell’universo.  Con questo potere può aumentare la sua forza a livelli incalcolabili ed è praticamente indistruttibile. E’ in grado di navigare nello spazio, nell’iperspazio e attraverso le barriere dimensionali, di volare a velocità inimmaginabili sulla sua tavola, entrando anche nell’iperspazio quando supera la velocità della luce. Inoltre, in alcune occasioni è anche stato capace di viaggiare nel tempo. Silver Surfer non ha bisogno di cibo, acqua, aria o sonno, perché va avanti grazie alla conversione della materia in energia. E’ immune alle temperature estreme e alla maggior parte delle radiazioni, riuscendo anche a sopravvivere in ambienti desolati come lo spazio cosmico o l’iperspazio, grazie anche alla sua tavola, fatta dello stesso materiale impenetrabile argentato e composto dell’energia cosmica di cui è formata la pelle del suo padrone, che è collegato mentalmente ad essa. Infatti, la tavola si muove in risposta ai suoi pensieri, anche quando non c’è un contatto fisico tra loro. La tavola è quasi completamente indistruttibile, ma in quelle rare occasioni in cui è stata danneggiata o distrutta, Silver Surfer è riuscita a ripararla o addirittura a ricrearla. La tavola gli consente anche di viaggiare a curvatura.

Assolvendo alla sua funzione di araldo del suo padrone, Silver Sufer incarna nel vero senso della parola il concetto di “ánghelos”, messaggero di morte e distruzione. Nella parte successiva della vicenda, dopo un primo scontro con i Fantastici Quattro, avrà modo di conoscere Alicia Masters, rimanendo commosso dalla nobiltà d'animo della giovane scultrice,  come gli angeli del vecchio testamento, si ribella al suo padrone, dal quale riceverà  come punizione la prigionia sul nostro pianeta. 

Rimasto sulla Terra, nella prima serie di 18 numeri a lui dedicata, scritta da Stan Lee e disegnata da un efficace John Buscema,  egli vaga come un angelo caduto tra gli umani, temuto e respinto per la sua natura aliena, anelando di tornare a volare tra le stelle.

Sarà una delle serie più coraggiose mai prodotte dalla Marvel, una stupenda allegoria del razzismo e della paura del diverso che alberga nel pur nobile animo umano. Una serie adulta e profonda, più di quanto non fossero le pur innovative serie principali.

Successivamente il personaggio sarà una presenza fissa dell'Universo Marvel, coinvolto in varie saghe cosmiche, e protagonista di serie e miniserie anche in solitario.