"Sono passati quarant'anni dalla grande guerra che ha messo fine alla sete di conquista di Aster il Tiranno, ma ancora il Mondo Emerso non ha trovato pace. Dohor, Cavaliere di Drago diventato Re della Terra del Sole, sta lentamente estendendo la sua influenza sul resto delle Terre Emerse. Ma non è l'unico a tramare per il potere. La misteriosa Gilda degli Assassini, i cui membri sono votati all'omicidio in tutte le sue forme, ha riportato in vita il culto sanguinario e terribile di Aster.

Per compiere i propri oscuri piani, la Gilda ricerca ovunque sodali e guerrieri assassini come Dubhe, che, a diciassette anni, è la ladra più abile della Terra del Sole, capace di entrare come un'ombra nelle case più protette e di sottrarvi quanto di più prezioso. E anche se la ragazza ha giurato che non avrebbe mai tolto la vita a un umano, la Gilda ha molti mezzi per convincere chiunque. Come un sortilegio, che dovrebbe trasformare Dubhe in una schiava pronta a uccidere a comando..."

Il primo volume delle Guerre del Mondo Emerso, La Setta degli Assassini (2006), conferma Licia Troisi come una delle autrici di maggior successo della fantasy italiana. Un volume corposo, quest'ultimo, ben raccontato, con una storia avvolgente che non manca di avvincere il lettore alle sue tante pagine. Primo merito di questo romanzo, che vede già in libreria il seguito, Le Due Guerriere (e presto anche l’atto conclusivo della trilogia, dal titolo Un Nuovo Regno), è la presenza di una protagonista a tuttotondo: Dubhe la ladra, Dubhe la Bambina della Morte, e ancora Dubhe ragazza triste e donna sola in cerca di un posto tutto suo nel grande affresco del Mondo Emerso.

Ma se ci soffermiamo per un istante a pensare alla produzione della Troisi, il confronto col suo primo ciclo di romanzi viene quasi spontaneo. Si torna inevitabilmente indietro e si guarda al primo libro della Troisi: Nihal della Terra del Vento (romanzo che l’ha presentata al grande pubblico nel 2004, e capostipite di un vero e proprio caso letterario fantasy senza precedenti in Italia). Licia Troisi è maturata molto, questo è chiaro fin da subito. Ogni scena interna alla Setta degli Assassini è dosata con sapienza, ha un solido ruolo nella trama del romanzo e regge l’impatto con gli altri capitoli. C’è metodo insomma, un metodo che in Nihal della Terra del Vento era meno presente, meno percepibile, e che rendeva quel primo romanzo, forse, per certi versi, più macchinoso e ostico in vari passaggi (soprattutto negli ultimi capitoli di quel tomo). 

Invece, non vi è nulla di artificioso o problematico in questo primo capitolo delle Guerre. Si è spinti a leggere con voracità le 551 pagine, qualità questa che non tutti i romanzi possono vantare (e certamente punto di forza di Licia Troisi). Dubhe inoltre è una “padrona di casa” impeccabile, e si lascia scoprire poco a poco: con un paio di capitoli presentati in tempo reale, e altri in un passato vivido di immagini e colori non ovvi, mai banali. E probabilmente, azzardando un confronto con Nihal, questo escamotage permette a Dubhe di sembrare molto più tridimensionale e presente per tutto il corso dell’opera. 

Un Nuovo Regno di Licia Troisi
Un Nuovo Regno di Licia Troisi

 

Fra i vari comprimari, ancora, reggono molto bene la loro caratterizzazione l’intramontabile Ido, già presente nelle Cronache del Mondo Emerso; Yeshol, Somma Guardia della Gilda, venata di un vero e palpabile fervore religioso e ascetico; e Sarnek, Maestro di Dubhe nella difficile arte della sopravvivenza (e non tanto dell’assassinio). Restano un po’ in ombra, a nostro avviso, altri personaggi interessantissimi. Prima fra tutti Rekla. La Guardia dei Veleni ha ottimi spunti, come lo slancio mistico-devozionale che la spinge a una cieca obbedienza verso la Gilda e a una freddezza e supponenza non indifferenti, eppure, in certi momenti, queste caratteristiche ci paiono venire meno, per cedere e piegarsi un poco alle necessità della storia (forse, e c’è da dirlo, in previsione del successivo volume). Ancora, Lonerin. Un personaggio, un giovane mago, che in questo volume svolge solo lo stretto necessario per introdurre il suo personaggio, mostrando ancora una volta che il vero pilastro della storia, il centro focale attorno a cui tutto ruota, è Dubhe.

 

Dell’intreccio e della trama abbiamo già accennato, ma in conclusione ci preme sottolineare un’ultima cosa: che questo volume, tanto per proseguire il paragone col primo libro firmato da Licia Troisi, ha una fine degna di questo nome. La storia è ovviamente lasciata in divenire, ma lo stacco che si percepiva in Nihal della Terra del Vento al termine del romanzo è praticamente assente nella Setta degli Assassini.

La Setta degli Assassini è insomma un ottimo romanzo per intrattenere, svagare e condurre lontano il lettore, in un mondo altro: il Mondo Emerso. Un mondo tratteggiato in modo essenziale e mai invasivo, che permette a tutti di muoversi tranquillamente e con piacere fra città caotiche, deserti sterminati e biblioteche nascoste. Licia Troisi ancora una volta ha affilato la sua penna e con una stoccata e un affondo ha vinto l’ennesima battaglia col foglio bianco.