Ormai lo sapete, anche il franchise cinematografico su Spider-Man è rimasto vittima della mania del reboot (/notizie/11622/).

Ora che è nelle sale Avatar, a molte persone è venuto in mente che ben diciotto anni fa il regista canadese James Cameron era sul punto di dirigere un film sull'arrampicamuri. Recentemente la biografa ufficiale di Cameron, Rebecca Keegan ha rivelato che il progetto non andò in porto a causa di problemi di diritti. Il film doveva essere prodotto dalla Carolco, che fallì, affossata dai debiti per i fallimenti dei Robocop, e i diritti rimasero nel limbo per qualche anno. Probabilmente i tempi non erano maturi per un progetto supereroistico ad alto budget e la Sony-Columbia, che storicamente, molto prima che fosse acquisita dai giapponesi, deteneva i diritti sul tessiragnatele, non credeva nel progetto. Ricordiamo che la Columbia realizzò l'imbarazzante serie di telefilm con protagonista Nicholas Hammond, di cui in Italia sono arrivati solo tre montaggi per il cinema, verso la fine degli anni '70: L'Uomo Ragno; L'Uomo Ragno Colpisce Ancora; L'Uomo Ragno sfida il Drago.

Ma in realtà Cameron aveva preso molto sul serio il progetto e aveva già realizzato una prima stesura del trattamento.

Ora che la Sony ha annunciato non solo il reboot, ma che ha anche lasciato intendere che i prossimi film verranno realizzati in 3D, perchè non speculare sulla possibilità che il regista che meglio sta sfruttando questa tecnologia non possa coronare il suo vecchio sogno?

In realtà non ci crediamo molto, considerato che Cameron ha lasciato intendere che è intenzionato a dirigere almeno un paio di seguiti di Avatar.

Ma l'idea che un altro grande regista possa dare la sua visione di un personaggio così popolare, le cui avventure si prestano a produzioni visionarie e spettacolari, non può che affascinare i fan.

Già nei primi anni '90 la prospettiva di uno Spider-Man di Cameron mandava in fibrillazione il fandom. L'apparizione di un poster promozionale a una edizione del festival di Cannes, suscitò speranze che poi andarono deluse.

Secondo quanto riportato in rete dal Toronto Star, e poi ripreso da Techland e SciFiWire, la sceneggiatura di Cameron era più cupa e tenebrosa di quella che poi fu diretta da Sam Raimi. Molto più simile a Dark Knight, o ai film di Burton.

In realtà loro fanno riferimento a un sito, citato anche parecchio tempo fa dall'italiano Screenweek, nel quale è presente tale trattamento, tradotto anche in italiano e un ipotetico storyboard.

La cosa curiosa è che le fonti straniere citano le immagini contenute nel sito spidercameron.altervista.org/ come le immagini dello storyboard di Cameron! Nell'articolo di fonte italiana che ho trovato andato a ritroso si parla invece più correttamente di disegni del meritorio Daniele Tomasi che li ha realizzati estrapolandoli dal trattamento.

Nella versione di Cameron Spider-Man interiorizza tutte le sue sfortune, finché lo Zio Ben non viene ucciso da un ladro. A questo punto perde il controllo, e il ladro muore accidentalmente dopo una caduta. Quando poi Peter si trova in ristrettezze economiche, rapina uno spacciatore di droga. Nella battaglia finale Spider-Man uccide Elektro.

Elektro, che nel film si doveva chiamare Cameron Strand (e non Max Dillon come nel fumetto), è anche qui un ladro dotato del potere di manipolare l'elettricità. Vuole costituire un gruppo di supercriminali. In questa storia il personaggio si presenta come viscido e lussurioso. Bacia spesso voluttuosamente la sua ragazza e in una drammatica scena usa i suoi poteri elettrici come defibrillatore per tentare di riportarla in vita.

Nella sceneggiatura c'è anche più sesso. Peter scopre la sua ragnatela al suo risveglio, in un letto interamente ricoperto di appicoso materiale bianco. Nella sua prima incursione notturna, alla scoperta dei suoi poteri, ne approfitta per spiare Mary Jane mentre si spoglia. C'è persino una scena di sesso sulla cima del ponte di Brooklyn.

Oltre a Elektro lo script prevedeva un altro nemico per Spider-Man, ossia Sandman. Probabilmente Cameron lo avrebbe realizzato con le stesse tecnologie con le quali avrebbe realizzato il Terminator T-1000.

Nella storia di Cameron c'è molto spazio ovviamente per le origini del personaggio. Più classiche rispetto a quelle narrate nel film di Raimi. Il ragno rimane radioattivo e Peter è sottoposto ad angherie ancora più feroci di quelle del film di Raimi, da parte dei bulli della scuola. Peter è più rancoroso e ha più occasioni di sfogare la sua rabbia, dopo aver acquisito i poteri di ragno.

A prescindere dai dettagli della storia, molto intriganti, sarebbe stato sicuramente un film allo stato dell'arte della tecnologia cinematografica della sua epoca. Non ci rimane che guardare con curiosità mista a rimpianto le immagini dello storyboard e leggere il trattamento (disponibile tra le risorse in rete) dello Spider-Man mai realizzato.