Era nel mese di giugno 2007 che veniva dato alle stampe Red Seas Under Red Skies, secondo volume della Gentleman Bastard Sequence. Da allora sono passati ben sei anni prima che i lettori potessero sapere cosa aveva in serbo il destino per Locke Lamora e Jean Tannen, gli affascinanti ladri-truffatori già protagonisti di The Lies of Locke Lamora, romanzo fantasy salutato nel mondo dell'editoria anglofona come una boccata d'aria fresca e apprezzato anche da George R. R. Martin. Le ragioni di questa lunga attesa sono tristemente note: Scott Lynch, classe 1978, ha attraversato un lungo periodo di depressione durante il quale ha interrotto la scrittura del terzo romanzo dei Bastardi per dedicarsi ad altri progetti - la storia di science-fiction a puntate Queen of the Iron Sands. A differenza dell'editore italiano, che ha annunciato che non avrebbe proseguito la pubblicazione della serie, gli editori inglesi e americani hanno avuto la pazienza di aspettare che Lynch fosse in grado di concludere The Republic of Thieves, terzo romanzo di un progetto che di libri ne prevede sette (è già noto il titolo del successivo, The Thorn of Emberlain). E' per questo motivo che vi presentiamo la recensione del volume in lingua originale. Ci siamo rifatti, per quanto riguarda i dati tecnici del libro, all'edizione UK, che è disponibile, oltre che in formato cartaceo, in versione digitale e audio book. 

La trama di The Republic of Thieves si sviluppa in conseguenza degli eventi di Red Seas Under Red Skies. Chi ha letto il romanzo, che in italiano si intitolava I pirati dell'oceano rosso, ricorderà che il libro si concludeva con un cliffhanger di grande importanza. Senza rovinare la sorpresa ai lettori che magari hanno letto solo The Lies of Locke Lamora, diciamo che il suddetto cliffhanger viene in qualche modo risolto nel corso del terzo libro, ma che i guai per Locke e Jean non sono finiti. I due vengono ingaggiati dall'Arcidama Pazienza, una maga di Karthain, per pilotare dietro le quinte le elezioni politiche che si svolgono a Karthain ogni cinque anni. L'elezione vede opposti due partiti, il Deep Roots, il partito delle Radici profonde, e il Black Iris, l'Iris nero. Locke e Jean devono assicurarsi che trionfi il Deep Roots, mentre il Black Iris ha ingaggiato l'unica persona che potrebbe trionfare sui Bastardi Galantuomini: Sabetha Belacoros, ex membro della banda e indimenticato e unico amore di Locke. 

Come sua abitudine, Lynch riunisce due storie diverse in un libro unico, intrecciando alla storyline nel presente una nel passato: scopriamo quindi come è sbocciato l'amore tra Locke e Sabetha, un momento che molti aspettavano di leggere visto che nei primi due romanzi Sabetha veniva nominata spesso ma ancora non l'avevamo incontrata. Le due storyline non sono slegate tra loro ma hanno l'obiettivo di mostrare al lettore alcuni precisi parallelismi tra ciò che è stato e ciò che è, parallelismi che si apprezzano solo alla fine del romanzo. Entrambe le storyline possono a loro volta essere suddivise in due parti: sia nel passato che nel presente assistiamo infatti a un cambio di scenario e addirittura a un cambio del punto di vista predominante. Nel passato abbiamo i primi capitoli che narrano l'incontro tra Sabetha e Locke quando i due sono ancora bambini a Camorr. Successivamente l'azione si sposta a Espara, dove i Bastardi al completo si cimentano come attori teatrali per un'estate. Nel presente abbiamo invece una prima parte ambientata a Lashain e focalizzata su Jean Tannen e una che si svolge a Karthain in cui si pone l'accento sul rapporto tra Locke e Sabetha. Scopriamo perché la giovane donna dai capelli rossi è sempre stata restia a lasciarsi affascinare da Locke, ma i motivi che hanno portato alla rottura tra i due restano avvolti nel mistero. 

E' qui che iniziano i problemi: la schermaglia infinita tra Locke e Sabetha finisce per catturare l'attenzione di Lynch, che nella seconda parte del romanzo trascura sia la competizione tra Deep Roots e Black Iris, che dovrebbe invece costituire il cuore pulsante della trama, che il personaggio di Jean Tannen, che sia nella prima tranche del libro che in Red Seas Under Red Skies viene approfondito e gestito molto bene. Jean è un personaggio molto umano, la profondità del suo rapporto con Locke viene espressa senza grandi parole, basta sapere che è l'unica persona a cui Locke abbia mai rivelato il suo vero nome e che Jean non si rassegna ad abbandonare l'amico nemmeno quando ciò pare inevitabile. E' delineato in poche pennellate anche il suo rapporto con Sabetha, che a un certo punto chiama Sister Bastard, come se fosse sua sorella. Dispiace quindi che Jean non abbia praticamente alcun ruolo nella seconda metà del romanzo. La "campagna elettorale" molto sui generis che Locke e Jean dovrebbero portare avanti viene descritta in modo confuso e sembra che i due Bastardi procedano a casaccio senza avere un vero piano, a differenza dei libri precedenti a cui Lynch ci aveva abituati. Per quanto riguarda la storyline del passato, presenta alcune parti molto interessanti e altre che invece possono risultare più noiose, perché quel che è necessario per il libro viene narrato all'inizio, e tutta la seconda parte è strumentale solo al rapporto tra Locke e Sabetha ma non ha, almeno per il momento, altri impatti sulla narrazione generale. 

Senza fare spoiler, vorrei segnalare che questo romanzo, ancor più del precedente, lancia il lettore direttamente nel main plot della Gentlemen Bastard Sequence, e che sono lontani - e ancora di più lo saranno in The Thorn of Emberlain - i tempi in cui Locke e Jean preparavano spensierati truffe a Camorr insieme a Calo, Galdo e Cimice seguendo gli insegnamenti di padre Catena. Come in Red Seas Under Red Skies, il romanzo si chiude ma non è perfettamente autoconclusivo come The Lies of Locke Lamora. In generale, la narrazione di Lynch resta scorrevole e divertente come accadeva nei suoi romanzi precedenti e il libro resta di livello elevato rispetto alla media. Eppure ambientazione e trama del singolo libro risultano meno accattivanti che in passato. Che sia da imputare al travagliato percorso di scrittura che The Republic of Thieves ha avuto, o semplicemente si tratti del romanzo "anello debole" della serie, per il momento non è dato saperlo. Quel che è certo è che continueremo a leggere le avventure dei Bastardi Galantuomini sperando che Scott Lynch ci riservi ancora tante sorprese.