Anche in campo cinematografico siamo al momento dei bilanci ed è ora, anche per noi, di scegliere il meglio e il peggio del 2003. Visto che la mia classifica dei “Migliori” non è ancora pronta, cominciamo con quella molto più divertente dei “Peggiori”, è proprio tempo di dare un’occhiata alle stronzate di quest’anno.

Non parlerò di quei film semplicemente brutti (e Dio sa quanti ce ne sono) parlo proprio di quelli che sul serio fanno storcere il naso. Quelli che non consiglieresti mai a un utente se lavori per il Telefono Amico; quelli che hanno avuto un impatto sull’economia persino peggiore della “psicosi da terrorismo”; quelli per colpa dei quali persino i pubblicitari delle case cinematografiche, che dovrebbero lavorare alla loro promozione, si raccolgono in posizione fetale e cominciano a piangere, chiamando la mamma, se solo glieli nomini. E considerando che potrei essere ancora più terrorizzante sarà meglio darci un taglio e cominciare.

Gigli (Amore Estremo)

Non ho potuto esimermi: il film era già leggenda prima ancora di essere distribuito e ha, irrimediabilmente, distrutto carriere a destra e sinistra. E’ proprio un film orribile. D’accordo, in tempi recenti, ne vengono distribuiti almeno una dozzina al mese di quelli che provocano il voltastomaco già dai titoli di testa ma quello che lo fa risaltare è che con il budget a disposizione e la gente coinvolta come si sia potuto far spazio a un simile “inno alla vanità” resta un mistero. Dopo tutto il punto focale del film era dare lustro alla sua stella principale, Jennifer Lopez, che adesso non sembra godere più di tanta popolarità; in pratica un tale film è riuscito ad affossare definitivamente le possibilità che “Jersey Girl” aveva e quando i giornali specializzati, invece che sul film, preferiscono puntare lo sguardo sui problemi di una coppia formata da un fighetto e una pseudo-punk lesbica vuol dire che siamo alla frutta.

J-Lo ha dimostrato con altri film di essere una brava attrice, in Out of Sight per citarne uno, qui, invece, qual è la sua scena più memorabile? Quella in cui paragona le sue rotondità posteriori a un tacchino arrosto (proprio così! è diventata un’appetitosa carne bianca alternativa) e se questo non bastasse a farvi scappar via angosciati ecco Ben Affleck che tenta disperatamente di imitare l’accento della New York bene, Al Pacino più psicopatico del solito e che farebbe di tutto pur di apparire in una scena per più di cinque minuti, un ragazzino ritardato. Per nostra fortuna c'è anche Christopher Walken l’unico che sembra veramente essere piovuto da un altro pianeta.

The Medallion

Povero Jackie Chan! Alcuni anni fa gli amanti del cinema asiatico chiesero quasi supplicando che i loro eroi, Chan, Chow Yun-Fat, Jet Li e lo stesso regista John Woo, potessero approdare negli USA e recitare o dirigere film americani, cosa che all’inizio sembrò essere un’ottima idea che produsse risultati tangibili ma, malauguratamente per loro la buona sorte è durata poco e i quattro sopramenzionati da allora ci hanno inondato di un mucchio di porcate con le quali hanno dato il benvenuto al nuovo secolo. In particolare, Chan ci aveva gratificato di due passabili sequel e del mefitico thriller spionistico The Tuxedo che risultano passabili se paragonati a questo vomito relegato in tarda stagione estiva.

The Medaillon merita il titolo di “Maestro della Contraffazione” il tipo di film che provoca solo imbarazzo e di cui ogni copia andrebbe bruciata. E’ un film ai limiti del plagio della pasticciata commedia d’azione con risvolti spirituali Il Bambino d’Oro di Eddie Murphy con un copione persino inferiore, recitazione, storia, effetti e così via assolutamente orribili... e tuttavia rappresenta il più costoso sforzo produttivo di Hong Kong fino a oggi. Vergogna, vergogna, vergogna.

Boat Trip

Se a Hollywood c’è un crimine tuttora impunito è come Cuba Gooding Jr. abbia buttato alle ortiche il suo Oscar. Infatti il suo ruolo nel superbo Qualcosa è Cambiato del 1977 è l’ultima cosa degna di menzione che lui abbia realizzato. Da allora cosa ci ha dato? Chill Factor (Pericolo Imminente), Instinct (Istinto Primordiale), Pearl Harbour, Rat Race, Snow Dogs (8 Cani Sottozero) e per aggiungere l’insulto all’ingiuria eccolo nella vergognosa e insultante commedia su due ragazzi partiti a caccia di pollastrelle che si ritrovano, invece, in una crociera per gay. Con la sola eccezione di Roger Moore che giganteggia in un cameo, nel film non c’è nient’altro che possa anche solo lontanamente tentare di redimerlo, il film sembra un clone del già datato Porkys degli anni ’80 e mentre si parla se la comunità gay può trovarlo offensivo io penso che in realtà tutti lo abbiano riconosciuto come noioso fin dalle prime battute e neanche degno del benché minimo pettegolezzo.

Cuba che da allora si è un po’ risollevato con un ruolo decente in The Fighting Temptations ha ancora qualche speranza ma un film come Boat Trip rappresenta il punto più basso a cui un attore può arrivare.

The Order

Hollywood può essere un luogo veramente meschino. Solo due anni fa Heath Ledger sembrava una delle grandi promesse emergenti, il biondo ragazzino australiano ebbe la sua grande opportunità interpretando il ruolo del figlio di Mel Gibson ne The Patriot (Il Patriota) e interpretò A Knight’s Tale (Il Destino di un Cavaliere), un film discreto anche se non diceva niente di nuovo e che non realizzò grandi incassi al botteghino. La stessa cosa avvenne con The Four Fethers (Le Quattro Piume), con la versione fin troppo hollywoodiana della leggenda di Ned Kelly e una particina in Monster’s Ball (L’Ombra della Vita) che purtroppo non funzionò. Poi arriva questo calcio nei denti. Insieme ad altri del cast de Il Destino di un Cavaliere dà vita al serioso thriller religioso The Order e il risultato è un autentico naufragio. Un dramma che si parla addosso, irrimediabilmente noioso che usa dialogo e caratterizzazioni veramente pessimi: potrebbe essere il brandello di un’idea brillante quello di immaginare una cospirazione cattolica, ma tutto si perde nell’inutile chiacchiericcio e nel sottilissimo nonsense religioso. Ledger sembra ingessato, il cattivo è in puro stile euro-schifezza e Shannyn Sossamon nella parte di una pazza evasa da un manicomio è la scelta peggiore mai fatta per un cast da quando Denise Richards interpretò un fisico nucleare in un film di Bond. Con questo film Ledger ha toccato il fondo e benché ci sia speranza che possa tornare grande con la commedia sui Fratelli Grimm di Terry Gilliam prevista per il prossimo anno (che per come se ne parla dovrebbe essere eccezionale), The Order costituisce il suo più grande peccato.

Darkness Falls (Al Calare delle Tenebre)

Per l’horror è stato un anno interessante, benché Freddy vs. Jason sia stata una porcata in senso qualitativo ha rastrellato un sacco di soldi. Il rifacimento di Non Aprite Quella Porta è risultato sorprendentemente ben fatto e redditizio per cui il genere ha avuto un incremento delle richieste dopo aver segnato il passo per alcui anni. Tuttavia alcuni mesi prima che uscisse Freddy, il genere ha pagato pegno con due brutti film basati sul concetto, di per sé interessante, di terrore notturno: il noioso benché pieno di atmosfera They e quest’altra cosa orribile su una creatura chiamata “La Fatina dei Denti”. Malgrado un inizio avvincente il resto del film segue un gruppo di giovinastri sconosciuti (uno dei quali è una reduce dal cast di Buffy) perseguitati da questa creatura che salta fuori soltanto alla fine e non è neanche troppo impressionante. Non c’è adrenalina, non c’è tensione, è una storia che induce al sonno e ha un aspetto generale di un prodotto girato in economia. E’ un film terribile ma ha fatto soldi e ha trasformato la Revolution Studios in una potenza produttiva. Si spera che questa casa cinematografica nel futuro sforni cose migliori di questa assurdità.

La nostra recensione: http://www.fantasymagazine.it/cinema.php/12

My Boss’ Daughter e Just Married (Oggi Sposi Niente Sesso)

Doppio spettacolo di Ashton Kutcher. Non mi fraintendete: quando ha il materiale giusto a disposizione Kutcher è un buon commediante e fa un buon lavoro in That 70’s Show perché recita qualcosa che è alla sua altezza. E’ un ragazzo in gamba che può recitare bene la parte del bellone stupido e non ha paura di prendersi in giro. Quello che ci meraviglia nelle sue scelte cinematografiche è che, quando tutto va bene, lui sostiene un ruolo di supporto eccellente come in Cheaper by the Dozen remake di un film degli anni ’50 (Dodici lo Chiamano papà) con Steve Martin e se, invece, la cosa non funziona il risultato è due commediole irrimediabilmente senza spirito che non si sollevano dalla pura mediocrità. La grossa manchevolezza di Daughter sta nel copione e nella regia e nel fatto che due grandi talenti come Terence Stamp e Molly Shannon, in fondo, non abbiano nulla da fare. Oggi Sposi, invece, è una cosa offensiva il che è in parte dovuto al fatto che non c’è spirito e in parte al fatto che Ashton recita un personaggio nevrastenico che è sempre a un passo dal diventare manesco, ruolo che non gli si addice e che spero nel futuro eviterà.

House of the Dead

Zombie che danno la caccia a giovanissimi attori sconosciuti su un’isola lontana. Troppi movimenti di macchina da presa in stile Matrix. Nessun copione, recitazione orrenda, la citazione più spiritosa è il soprannome “Kirk” dato a un capitano di mare. E’ basato su un videogioco. C’è bisogno che aggiunga altro?

Daddy Day Care (L’Asilo dei Papà) e The Haunted Mansion

Doppio spettacolo con Eddie Murphy. Una volta conoscevo un grande comico chiamato Eddie Murphy, l’uomo che ci ha regalato pregevoli gemme come Una Poltrona per Due e naturalmente il classico e leggendario Il Principe Cerca Moglie. Poi alcuni anni fa si riciclò come star di film per bambini quali il terrificante Dottor Doolittle. Naturalmente ha tentato di nuovo la strada delle commedie d’azione con I Spy (Le Spie), Showtime e Pluto Nash ma sono stati tutti irrimediabili fiaschi e così quest’anno è tornato alle commediole per bambini. Entrambi i film si rivolgono a un pubblico in età prescolare: naturalmente Haunted Mansion ha del buon design produttivo ma per tutto il resto è pura schifezza e forse gli stessi bambini lo troverebbero piuttosto stupido. Comunque sono tutti soldi per Eddie Murphy e quindi aspettatevene almeno un altra mezza dozzina nel prossimo futuro.

Malibu’s Most Wonted

Un candidato politico ha un figlio che ama fare il rapper nonostante la sua disapprovazione, ingaggia quindi due attori afro-americani per farlo rapire così da cancellare nel ragazzo quella simpatia per i neri tanto imbarazzante per la sua campagna elettorale. Parliamoci chiaro: investireste i vostri soldi in un simile progetto? Se è così ho un paio di “Catene di Sant’Antonio” che potrebbero costituire un investimento migliore per i vostri risparmi.

Beyond Borders

Niente è meno coinvolgente per me di Angelina Jolie e Clive Owen nella parte di due operatori delle Nazioni Unite che si innamorano attraversando gli scenari di guerra mondiali.