Raccontaci di te, Gianpiero: come hai iniziato a dedicarti alla scultura?

Mio nonno era scultore, pertanto – anche se non ne sono certo – può essere che le teorie legate alla trasmissione genetica delle caratteristiche artistiche siano vere, io so soltanto che mi sono ritrovato questa predisposizione già quando ero molto piccolo.

Quando ero bambino modellavo le molliche del pane, e dalla pasta della mollica informe creavo varie figure di animali. Mi appassionava il creare animali con le mie mani. A scuola, alle medie, mi divertivo nell’ora di educazione artistica a creare i dinosauri, che erano la mia vera passione.

Il mio primo materiale fu la plastilina, poi provai con il Das ma non mi piaceva perché si seccava in fretta e si sgretolava. La vera scoperta furono la creta, l’argilla e la ceramica. Facendo esperienza con questi materiali duttili scoprii che bagnando spesso con l’acqua la terra rimaneva umida e potevo plasmarla quanto desideravo. Avevo così trovato la mia materia preferita per la scultura.

Più avanti iniziai anche a lavorare il legno, un altro materiale naturale bellissimo da lavorare, anche se la ceramica e l’argilla restano i materiali che preferisco tuttora; esiste un procedimento molto lungo e complesso per portare a termine una scultura in ceramica.

I tuoi soggetti sono legati all'immaginario fantastico: perché?

Quando ero più grandicello la domenica mi recavo in un cinema dell’oratorio a Torino, si chiamava il “cinema della chiesa”. I film che trasmettevano erano stupendi, tra cui i bellissimi film di Dracula, allora interpretati da Christopher Lee (lo stesso vecchio attore che impersona il mago Saruman nel film Il Signore degli Anelli). Sempre con storie di fantasmi e vampiri, rammento i vecchi film interpretati da Vincent Price e Peter Cushing, due vecchi attori del cinema dark e horror degli anni Settanta. Proiettavano anche i film mitologici con mostri, guerrieri e potenti draghi, come ad esempio il film Gli argonauti, che illustrava il viaggio di Giasone alla ricerca del vello d’oro. Mi piacevano anche i film con eroi mitologici quasi invulnerabili, come quelli con Ercole, Maciste e Sansone.

A me piacevano un sacco questi film, erano fantastici! La realtà che rappresentavano non esisteva nella realtà quotidiana di tutti i giorni, e in questo modo stimolavano la mia fantasia. Vidi già da bambino i vecchi film con l’attore Boris Karloff che recitava la parte del mostro di Frankenstein, oppure l’uomo lupo, interpretato da Lon Chaney. Anche la fantascienza attirava molto la mia attenzione, ricordo molto bene L’astronave atomica del Dott. Quatermass, La guerra dei Mondi oppure “l’invasione dei Trifidi” (The day of the triffids, trad. in italiano con il titolo L’invasione dei mostri verdi, n.d.r.), o il bellissimo L’esperimento del dottor K (in originale The Fly, n.d.r.), allora interpretato da Vincent Price.

Tutti questi film che vedevo da bambino hanno contribuito ad alimentare questa mia grande passione creativa, facendo crescere in me il desiderio di riprodurre quegli esseri che vedevo proiettati sul grande schermo. Credimi, non vedevo l’ora che arrivasse la domenica per andare al cinema a vedere uno di questi film. Loro furono senz’altro i miei “mentori”, furono gli stimoli che mi consentirono di unire la mia passione creativa di scultore alla passione per il cinema fantastico.

La passione per il fantastico ha anche origine dai moltissimi fumetti della Marvel che leggevo negli anni 70’: l’Uomo Ragno, Devil, i Fantastici Quattro, Hulk, Conan Il Barbaro. Più avanti negli anni 80’ diventai un lettore sfegatato di Totem, Métal Hurlant, L’Eternauta. I disegni di questi albi erano bellissimi e furono per me fonte di numerose ispirazioni.

Restando nell'ambito del fantastico, ci piacerebbe sapere cosa ami di più di questo genere.

Il genere che preferisco sono i draghi, i dinosauri, e i mostri ma in generale mi piacciono tutti, amo anche altri soggetti horror, come vampiri, i licantropi e nel genere fantascienza amo tutti gli alieni.

Quando vidi per la prima volta sul grande schermo il film di Ridley Scott, Alien, ne rimasi affascinato, il suo creatore, Hans Ruedi Giger ebbe un’idea grandiosa a dir poco.

Anche Predator fu uno dei miei alieni preferiti. Entrambe le sculture di questi due alieni mi furono commissionate diversi anni fa, e quando il lavoro fu terminato entrambi i clienti rimasero stupefatti del mio operato, ma soprattutto soddisfatti di avermeli commissionati. Come artista mi pregio di aver preso spunto da film, libri e fumetti ma ho sempre creato sculture di mia invenzione, a meno che non lavorassi su una commissione specifica.

In ogni caso, tutti gli esseri fantastici mi attirano molto, e mi sono sempre sbizzarrito con la fantasia, questo è determinante. Anche per quanto riguarda gli esseri umani, esistono difficoltà evidenti: bisogna costruire la bellezza espressiva nei caratteri somatici del viso, e occorre saper creare esattezza di proporzioni, che si tratti di personaggi umani muscolosi come i guerrieri, o che si tratti di bellissime ed esili donne.