E' sempre bello e gratificante rifugiarsi in un classico. In occasione dell'uscita, l'anno scorso, di un film dedicato al puritano inventato da Robert Ervin Howard, Solomon Kane, è uscito anche questo volume, inserito da Coniglio Editore nella collana Ai confini dell'immaginario, curata da Gianfranco de Turris e Sebastiano Fusco.

Il volume raccoglie tutti i racconti e le poesie scritti da Howard, incluso il materiale scritto da Gianluigi Zuddas, ossia il completamento di tre racconti mai terminati dallo scrittore texano, e l'antefatto e l'epilogo della saga. La traduzione dei racconti già pubblicati nelle precedenti edizioni è opera di Roberta Rambelli, mentre di Riccardo Valla è la versione italiana di due testi presenti qui per la prima volta: una versione realistica di Blades of Brotherhood e una variante della poesia Solomon Kane's Homecoming.

Questa raccolta è la riedizione di quella pubblicata a suo tempo nel 1979 da Fanucci, che conteneva anche alcuni articoli critici, poi ripubblicata da Nord nel 1998. In questa nuova versione di Coniglio Editore mancano gli articoli delle precedenti edizioni, ma è presente un aggiornamento della storia fumettistica del personaggio, scritta da Giuseppe Cozzolino.

Esprimo in questa sede un rammarico per la mancanza degli articoli dell'apparato saggistico dell'edizione precedente.  Gli stessi curatori spiegano nell'introduzione che ritengono tale apparato non più necessario, visto che dal 1979 a oggi tanto si è scritto e si è detto su Howard.

Personalmente dissento da questa opinione, poiché ritengo che degli articoli che sono stati il punto di riferimento di molta critica successiva (citati anche nell'introduzione) andrebbero conservati nella biblioteca di ogni estimatore, fosse anche solo per mera consultazione.  E' un peccato che l'unico modo per poter avere questi importanti pietre di paragone  sia rivolgersi al mercato dell'usato. Questa edizione, che non pecca anche di ottima cura della grafica, avrebbe potuto considerarsi definitiva senza questa mancanza.

Siamo davanti quindi a un volume che punta alla fruizione quasi puramente narrativa,  con le eccezioni della già citata introduzione dei curatori, dell'articolo di Cozzolino e de La Storia di Solomon Kane di Fred Blosser, una sorta di biografia del personaggio.

Howard inventò Solomon Kane a soli 16 anni, nel 1920, ma il primo racconto vide la luce nel 1928 sulla rivista Weird Tales. Ma tutti i particolari sulla storia editoriale del personaggio e il dettaglio delle differenze tra le varie edizioni, li trovate nell'introduzione, ed è ricco anche in rete il panorama di articoli in tema.

Dopo tutti questi anni è difficile trovare analisi diverse e particolarmente innovative. In questa sede preferisco concentrarmi su quanto resti intatto il piacere di una lettura che permette di seguire le avventure di un personaggio che è straordinariamente attuale, il prototipo di una concezione di anti-eroe, sventolata come un vessillo da varie forme narrative attuali, dalla letteratura al cinema ai fumetti.

La prosa dei racconti è ancora scorrevole, pur se piena di quell'enfasi che ormai non permetteremmo a nessuno, perché non figlia del nostro tempo, ma di un'epoca nella quale la civiltà dell'immagine non aveva ancora sovrastato quella della parola.

Già tanti hanno lodato poi l'opera di Zuddas, la cui opera non sfigura accanto a quella del suo Maestro e del cui approccio allo stile howardiano si parla anche nell'introduzione, e lo lodo anche io.

E' un piacere immergersi nell'opera di maestri della scrittura, capaci di non sprecare una frase. Nessun aggettivo, nessun avverbio, per quanto altisonante, suona stonato. La maestria di raccontare in poche pagine una storia complessa era tutta lì.

E' un gusto, quello dell'andare dritto al cuore della storia, che si è perso. Ritrovatelo leggendo l'opera di un Maestro.