Abbiamo notato differenze nelle capacità dei traduttori. Staffilano e Giorgi spiccano per capacità lessicale e abilità di rendere, non per forza in modo letterale, il testo. Di Staffilano non abbiamo potuto correggere nulla. Nel corso degli anni non sono stati segnalati difetti sensibili nel suo operato, ma in qualche caso avrebbe potuto tradurre i nomi propri in modo diverso e in altri non li ha tradotti, finendo con il risultare poco coerente. Non di rado in seguito la Ciocci ha cambiato delle cose in entrambi i casi. Dove possibile abbiamo dovuto scegliere cosa tenere in un modo e cosa nell'altro.

Giorgi si perde delle frasi più o meno importanti. Essendo un utente del nostro forum abbiamo scambiato con lui diverse opinioni, e ci ha sorpreso scoprire che gli editor hanno corretto alcune parole o frasi da lui tradotte senza consultarlo e quindi utilizzando magari dei sinonimi completamente inadatti.

Anche Giugliano, nell’unico libro da lui tradotto, ha saltato frasi o capoversi, ma per il resto il fatto di averlo visto all’opera così poco non può fornirci un’effettiva valutazione del suo operato. Ma almeno i travisamenti di significato e le incorrettezze grammaticali sono molti meno che nei libri tradotti dalla Ciocci, la quale sembra tradurre tutto, ma nella sua traduzione più letterale commette errori di significato che spesso non lasciano indifferenti, al punto che sul forum abbiamo iniziato a chiamare scherzosamente (ma non troppo) gli errori/orrori riscontrati come le “ciocciate”. A volte cambia il nome proprio con quello di un personaggio che lì non c'entra niente, scrivendolo pure sbagliato. Gli errori di ortografia non si contano, e mancano parole o lettere. Compaiono parentesi, ballano apostrofi. Non sappiamo comunque quanto sia dovuto a lei (o agli altri traduttori) e quanto a chi avrebbe dovuto correggere il testo prima di darlo in stampa. Non di rado abbiamo anche notato che il revisore dell'edizione economica ha cambiato in meglio certi punti della Ciocci, ma che in altrettanti punti il suo inserimento poco attento lasciava un errore di ortografia, di concordanza o di battitura, che prima non c'era. Addirittura sembra frequente l’uso di uno strumento tipo Google Translator con traduzioni utilizzanti il termine più comune, senza valutare il contesto della frase. Un caso per tutti compare nel quarto o quinto romanzo, con la frase “ Nonostante il vestito luce, Egwene percepiva il forte caldo”. Nell’occasione il termine inglese per luce (light) aveva ovviamente un maggior senso nella sua accezione di leggero.

C’è poi da dire anche che i traduttori che si sono succeduti non hanno mai seguito una linea comune nella resa delle unità di misura. C’è stato chi li ha tenuti nella versione anglosassone (miglia, pollici, piedi, passi, spanne), chi li ha convertiti pedestremente in centimetri, metri e chilometri, e chi ha fatto confusione usando entrambi. Abbiamo ritenuto più opportuna la versione originale, perché più fedele. Il glossario originale metteva a disposizione le conversioni, in ogni caso. Manco a dirlo, in italiano parti del glossario, come queste, sono state saltate.

Per poter svolgere un lavoro migliore abbiamo anche interpellato Jason Denzel, l'admin di

www.dragonmount.com. Una cosa su cui avevamo forti dubbi era il verbo to sniff, che in italiano è sistematicamente reso con la bruttissima espressione di tirare su col naso. Lui ci ha girato a Linda Taglieri (beta-reader di WoT admin e di 13depository.blogspot.it/), residente a Sydney ma con marito italo-australiano che quindi poteva ben capire il nostro punto di vista. Lei ci ha spiegato che to sniff per le donne è un po' come to snort per gli uomini, cioè sempre sbuffare, quindi l'atto di sdegno non era di inspirazione ma di espirazione, e lo abbiamo segnalato (resta da vedere se sia stato corretto). Dopo questo primo contatto ci siamo risentiti per diversi altri dettagli.

Avevate vincoli di tempo o di cose che non potevate assolutamente fare? Quanto tempo e quanto impegno vi ha richiesto il lavoro che avete fatto? La vostra revisione è stata successivamente revisionata dall'editore? Sapete quante e quali delle vostre proposte sono state accolte o sarà qualcosa che scoprirete anche voi rileggendo i libri?

Tutta l’opera doveva essere rivista entro il 31 marzo 2013. Il nostro interlocutore era una segretaria, non proprio la persona migliore per ricoprire questo ruolo visto che dovevamo sempre attendere che lei riferisse a chi di dovere e poi di nuovo attendere la risposta. Non sappiamo quali possano essere i problemi interni ed organizzativi della casa editrice ma, come nel caso del normario, in più di una occasione abbiamo potuto constatare una scarsa razionalizzazione ed efficienza di tutti i processi. Abbiamo proposto alla casa editrice diverse traduzioni alternative per termini che secondo noi sarebbe stato meglio cambiare. Solo poche sono state accettate, le altre sono state purtroppo rifiutate. Ovviamente non abbiamo potuto modificare i termini che apparivano già nel primo libro.

Non sappiamo quante delle soluzioni da noi proposte sono state adottate.