Tempo fa abbiamo parlato del romanzo  Aegyptiaca. I prescelti degli dei (2013) edito da Mamma Editore e scritto dall'autore italiano sotto pseudonimo Dean Lucas, che per dar vita alla sua saga ha attinto a piene mani dalla mitologia greca e si è rifatto alla religione e ai miti dell’antico Egitto

La lettura del romanzo ci ha interessato e stimolato a conoscere meglio l’autore.

Così, dopo averlo “rintracciato” grazie all’interessamento di Monica della Mamma editori, eccoci qui a porgli alcune domande.

Accertato che vuoi mantenere l’anonimato, ti chiediamo in ogni caso, dove e quando sei nato, studi fatti. Che lavoro svolgi attualmente e in che città vivi? 

Ciao Pino. Sono nato poco più di trent’anni fa a Milano, la città dove tutt’ora lavoro come responsabile di progetto in ambito bancario. Dopo gli studi scientifici al liceo, mi sono laureato alla Bocconi di Milano: la finanza, infatti, mi ha appassionato fin da giovane. Oltre ai libri, naturalmente!

Quali sono state le tue letture giovanili e attualmente cosa leggi e chi è il tuo autore preferito in assoluto?

Come molti ragazzi ho scoperto il fantasy grazie al Signore degli Anelli. Prima di Tolkien, tuttavia, quando ero davvero giovanissimo, ho letto quasi tutti i libri di Philip K. Dick che è tuttora il mio autore preferito. La costruzione dell’intreccio narrativo dei “Simulacra”, ad esempio, mi ha ispirato persino durante la stesura di Aegyptiaca. Adesso sto leggendo la Spada della Verità di Terry Goodkind e sono ormai all’undicesimo libro. Ma per le Mord-Sith questo e altro! Le Delicate del mio libro probabilmente non sarebbero esistite senza le guerriere inguainate nell’uniforme rosso sangue ad ispirarmi.

Quando ti è venuta la voglia di scrivere e hai già pubblicato qualcosa prima di questo romanzo?

Aegyptiaca – I Prescelti degli Dei è in assoluto il mio primo romanzo pubblicato. Amavo scrivere fin da bambino, racconti che man mano che crescevo diventavano meno ingenui. Incredibile a dirsi, una parte della trama di Aegyptiaca, ovvero il personaggio della dea, era già nero su bianco nelle pagine del mio quaderno ad anelli dei primi anni del liceo. Molti anni dopo, durante una vacanza a Las Vegas, mentre ero in un hotel a forma di piramide con vista sul monolite della Sfinge, ho riadattato le idee del mio racconto giovanile e ho cominciato a immaginare la trama di un epic fantasy. E’ da quel momento che ho iniziato a scrivere Aegyptiaca.

Hai un posto preferito per scrivere oppure lo fai dove ti capita?

Preferisco scrivere a casa dal mio portatile circondato da un assoluto silenzio, oppure, a seconda del capitolo, con la canzone del momento come sottofondo. In genere nelle scene dove l’azione o la passione la fanno da padrona, sono più creativo se ascolto la musica adatta. Questo non toglie che alcune delle idee più interessanti sono sparse in foglietti volanti, scritte a mano velocemente alle sette di mattina appena sveglio! E che l’agognato silenzio spesso è solo un’utopia, da quando ho adottato una cucciola di birmano che miagola scrupolosamente ogni volta che cerco di concentrarmi.

Come concili il lavoro, gli svaghi ecc. con lo scrivere?

Quando la vena creativa chiama, occorre dedicarle ogni momento prima che si offenda! Ancora più sfidante è cercare di conciliare questa passione col mio lavoro, che è ricco di responsabilità e di impegni: occorre davvero tanta forza di volontà e un amore incrollabile per la narrativa e la scrittura. Solo in questo modo non ti pesano le notti trascorse a scrivere, quando magari avresti preferito dormire dopo una lunga e stressante giornata di lavoro. Scrivere, dopotutto, è un po’ una sfida con me stesso.

Quale è stata l’idea o l’episodio particolare che ti ha spinto a scrivere questo romanzo?

Devo molto all’autrice Cecilia Randall che ha mi ha convinto – dopo averle mostrato le prime trenta pagine del romanzo – che la trama era intrigante e degna di essere pubblicata. Una ulteriore e determinante iniezione di fiducia mi è arrivata dalle fan conosciute online e che hanno letto i primi capitoli in anteprima. E grazie anche al loro entusiasmo che ho trovato la forza di finire il romanzo, pretendendo e prendendo il meglio di me, stralciando le pagine che non rispettavano gli standard che mi ero imposto. Apprezzo moltissimo i beta-readers – così li chiamo io – che sanno dispensare nella giusta misura elogi e soprattutto critiche. E li scelgo sempre tra gli sconosciuti e mai tra gli amici: questi ultimi non potrebbero mai essere “spietati” nelle osservazioni. Una buona critica fa crescere più di mille elogi.

Quante ricerche hai dovuto fare per “raccogliere” il materiale storico e dove le hai fatte?

La stesura di Aegyptiaca ha richiesto oltre due anni e il lavoro di ricerca è stato davvero impegnativo: se dovessi quantificarlo, dovrei usare come unità di misura non le ore, ma i giorni. Dai libri di Manetone fino ai testi storici, mi sono documentato sulla vita dell’epoca, i costumi, le usanze. Il khopesch a lama ricurva usato dall’esercito egizio e altre decine di parole prese dall’antichità le ho trovate proprio curiosando su questi libri. Senza sottovalutare internet, che resta comunque una fonte inesauribile e immediata. Altre ricerche, di tutt’altro genere, hanno invece riguardato le tecniche di scrittura. Ho seguito con scrupolo ogni consiglio ricevuto, ad esempio dalla Randall, e in breve lo “show don’t tell” e le altre regole della buona narrativa sono diventate l’ennesima mia passione.

E’ stato difficile trovare un editore? Hai ricevuto dei rifiuti e con quali motivazioni?

Ritengo di essere stato molto fortunato a trovare relativamente presto (meno di tre mesi dopo aver terminato il libro) un editore che credesse in me e in una storia fantasy declinata in modo così particolare. Altri editori hanno preferito rispondere: “per quanto senza dubbio interessante, il romanzo non è pienamente rientrante nei generi da noi trattati.”  In effetti Aegyptiaca non segue affatto le mode del momento. Alcune risposte continuo a riceverle tutt’ora, poiché i tempi delle case editrici arrivano fino a 10-12 mesi. Spero di non dover rifiutare la Mondadori tra qualche mese!

Aegyptiaca ci risulta essere il primo volume di una serie. Come si svilupperà?

Quando ho immaginato la trama, ho subito pensato a una trilogia. I punti di forza degli altri volumi saranno gli stessi che hanno raccolto così tanti consensi nel primo libro: scrittura veloce e scorrevole, azione, ogni protagonista impegnato in sfide che sembrano impossibili, e dei finali ancora una volta travolgenti, senza dimenticare gli intrecci amorosi dei vecchi e dei nuovi protagonisti. Nel secondo volume, fino alle ultime pagine non ci sarà una distinzione netta tra buoni e cattivi, e saranno molte le sorprese che terranno viva l’attenzione del lettore, proprio come nel primo libro.

Sei già al lavoro sul seguito? Quando pensi sarà pronto per la pubblicazione?

Mi sono così affezionato ad alcuni personaggi che ogni giorno non vedo l’ora di ritagliarmi un po’ di tempo per continuare con la stesura del secondo libro, dal titolo provvisorio Pyramisia. Ho già completato i primi capitoli e non mancherò di aggiornare le novità sul mio sito (http://www.deanlucas.com), dove ho già dedicato una pagina a Pyramisia. Più avanti inserirò curiosità e spunti sulla trama e sui nuovi protagonisti. Spero che sia pronto per la pubblicazione entro il 2014! A questo proposito, vorrei ricordare una simpatica iniziativa collegata all’uscita del secondo volume. Abbiamo infatti organizzato un contest in cui ogni lettore può inviare una breve fiction su Aegyptiaca: la migliore potrà essere pubblicata insieme al seguito. Troverete maggiori informazioni sul mio sito.

Dopo la pubblicazione di Aegyptiaca, qual è il tuo prossimo sogno nel cassetto?

Il sogno impossibile e irrealizzabile è quello di vedere Aegyptiaca diventare una fiction, con i personaggi creati nella mia fantasia che prendono vita nel piccolo schermo. Per gioco, alcune “fans” mi hanno spinto a immaginare il casting del libro, e nel sito c’è una sezione dove a ogni personaggio è associato un attore o un’attrice. Indovinate a chi è andata la parte della bellissima Sfinge?

Tornando coi piedi per terra, il sogno più realizzabile e forse possibile è quello di fare conoscere Aegyptiaca al di fuori dell’Italia, magari sul mercato americano e inglese. A questo proposito, forse ci saranno interessanti novità prima della fine dell’anno.

Un saluto a tutti i lettori di Fantasy Magazine!

Ringrazio Dean Lucas e spero di poter leggere al più presto il secondo volume di questa interessante saga.