Signs di M. Night Shyamalan è un pessimo film di fantascienza. Ma può un film dichiaratamente ispirato alla Notte dei morti viventi di Romero e, soprattutto, agli Uccelli di Hitchcock, essere giudicato un film di fantascienza? Farlo non significa fraintenderlo del tutto?

Se ci si avvicina a Signs aspettandosi quella credibilità (o pseudo-credibilità) su cui si fonderebbe la fantascienza comunemente acclamata, si rimane delusi. Perché, proprio come accadeva ne Gli Uccelli, il tema del film è l'irruzione dell'Assurdo nel quotidiano, la ribellione dell'Irrazionale al materialismo e alla logica umana. Gli alieni di Signs non hanno nulla a che vedere con gli alieni a cui, appunto, il cinema di fantascienza ci ha abituati. Nessuno, anzi, ci assicura che ci troviamo di fronte a degli extraterrestri. Questi alieni sono diavoli, mostruosità incomprensibili figlie di Charles Fort piuttosto che di Joseph Allen Hynek. E i cerchi nel grano sono la prova fisica che qualcosa proprio non va nella vita di Graham Hess (Mel Gibson) e della sua famiglia (il sempre bravissimo Joaquin Phoenix, Abigail Breslin, Rory Culkin), che qualcosa non va nel mondo intero.

Ma... UFO che si orientano con graffiti nel grano? Alieni vulnerabili all'acqua, cioé alla cosa più comune sul pianeta terra? Extraterrestri che se ne vanno in giro tutti nudi come l'orrenda mamma ET li ha fatti?

Imbevuti di materialismo, vediamo l'assurdità e reagiamo con un sorrisetto gradasso: "che film del cavolo" diciamo. Ma se analizziamo i segni provando almeno per un momento a dimenticare le troppe repliche di Star Trek che abbiamo visto, ci renderemo conto che Signs funziona a un livello simbolico tanto profondo che non sarebbe azzardato tirare in ballo Carl Gustav Jung e compagnia bella. Anche noi spettatori dobbiamo, però, saper vedere i segni. Perché in ultima analisi gli alieni si rivelano davvero diavoli, trasparenti, in fondo difficili da riconoscere come i segni stessi, mimetizzati alla realtà che crediamo di conoscere; ciò che li uccide non è altro che acqua santa e l'intera vicenda dei personaggi rappresenta una catabasi. Discesa all'inferno e risalita purificatrice.

Signs è un film sulla fede almeno se, con fede, intendiamo quella capacità di riconoscere che la logica umana non spiegherà mai tutto e che la realtà in cui viviamo è molto, molto più grande e fantasiosa di quanto non abbiamo il coraggio di ammettere. La fantascienza non c'entra un accidente. Signs, proprio in virtù della catabasi offerta, entra a pieno titolo tra gli horror. Anzi, tra i migliori horror di sempre... con annessi e connessi (tensione, pathos, atmosfera e spavento).

Extra

I contenuti speciali del DVD permettono di conoscere il meccanismo creativo di M. Night Shyamalan, seguendolo dall'ideazione alla sceneggiatura, dalla creazione degli effetti al montaggio e all'aggiunta della meravigliosa colonna sonora di James Newton Howard. Per ognuno di questi passaggi è presente infatti un esauriente "Making of", oltre alle scene tagliate e allo spassosissimo primo film sugli alieni realizzato dal regista in tenera età.