Negli ultimi anni abbiamo assistito alla revisione della traduzione di diverse opere fantasy. Ha cominciato Bompiani con Il signore degli anelli e Lo hobbit di J.R.R. Tolkien, ha proseguito Salani con i romanzi della saga di Harry Potter di J.K. Rowling e hanno deciso ora di fare la stessa cosa Mondadori con Le cronache del ghiaccio e del fuoco di George R.R. Martin e Fanucci con La Ruota del Tempo di Robert Jordan. Per la revisione Fanucci ha scelto di avvalersi della collaborazione di alcuni fan iscritti a un forum dedicato proprio ai romanzi di Jordan. Il Save Moiraine Team che ha materialmente svolto il lavoro è composto da diciassette persone. Cinque di loro, Cesare Accorsi, Fabio Baruffini, Federico Bugoni, Chiara Buracchi e Corrado Di Scala, hanno accettato di raccontarci la loro esperienza.

Era davvero necessaria una revisione della traduzione? C'è qualcosa in particolare che vi ha infastidito nel leggere questi romanzi?

A volte per sfruttare l’ondata di successo di un libro gli editori tendono a imporre ritmi serrati per la traduzione e revisione. Questo porta ad avere delle prime edizioni non all’altezza del clamore suscitato. Nel caso della Ruota del Tempo i libri in commercio, sia nella prima edizione che in quella economica (revisionata ma con un risultato discutibile) erano affetti da numerosi e spesso evidenti errori tipografici, grammaticali, e di traduzione, cosa che non poteva passare inosservata. A volte nei primi libri sembrava che la traduzione fosse stata fatta con Google Translator, mentre negli ultimi mancavano frasi, intere o in parte, e il discorso finiva con il diventare poco comprensibile. Alcuni termini erano stati tradotti in modo molto discutibile, diversi nomi erano stati storpiati o usati erroneamente al posto di quelli corretti (e la cosa non era mai giustificabile essendo il personaggio in questione da tutt'altra parte nella storia). In più c’erano elementi fastidiosi come l’indicazione sulla mappa del Kinslayer’s Dagger tradotta con Il pugnale del dagger invece che con Il pugnale del Kinslayer.

Per questo una revisione era davvero necessaria, specialmente per i primi libri, in cui gli errori (e gli orrori) erano davvero tanti, con il rischio di far perdere il gusto della lettura a molte persone.

Il problema era sentito a livello generale, da tutto il forum di cui fate parte, o era limitato a un ristretto gruppo di persone? Avete discusso a lungo su cosa fare?

Il problema è stato sottolineato dalla maggior parte degli utenti del forum, ma era molto sentito anche all’esterno con lamentele apparse, fra l’altro, sulla pagina Facebook di Fanucci. Noi abbiamo cercato di coinvolgere i lettori provenienti da altre fonti come social network, portali letterari e siti internet specializzati.

Avevate già provato a contattare Fanucci o questa è stata la prima volta? Se sì, con quali risultati? Vi siete presentati con una proposta ben precisa o avete semplicemente evidenziato un problema?

In passato alcuni lettori avevano mandato individualmente delle proteste, ma avevano ricevuto scarsa attenzione. Quanto al forum avevamo inviato, nella seconda metà dello scorso decennio, una lettera condivisa dagli iscritti in merito alla qualità di traduzione e correzione applicata per l’uscita dei Fuochi del Cielo e della Corona di Spade. Lamentavamo una generale insoddisfazione per aver aspettato così tanto questi volumi e averli poi trovati pieni di imprecisioni ed errori di stampa. Anche quest’iniziativa non sortì effetto alcuno.

Molti di coloro che conoscono l’inglese hanno smesso di leggere i libri in italiano non appena si sono resi conto dell'insufficienza delle traduzioni Fanucci, in particolare nel periodo in cui erano realizzate da Valeria Ciocci, con frequenti discrepanze tra quanto tradotto e la versione inglese.

Con la lettura in italiano delle Torri di mezzanotte, tredicesimo libro della saga, molti di noi sono rimasti piuttosto sconcertati per le gravi dimenticanze di interi pezzi di racconto (pur brevi che fossero). Alcuni membri del forum hanno deciso di avviare in rete una campagna di raccolta firme volta a manifestare, con nomi e cognomi, lo scontento dei lettori.

L'idea di raccogliere delle firme e spedire una lettera, azione diversa dal semplice invio di miriadi di mail di protesta che Fanucci non ha quasi mai considerato nel corso degli anni, ci è venuta abbastanza in fretta, forse perché memori del fatto che altri metodi non avessero mai sortito un effetto tangibile. Nell’arco di una settimana abbiamo divulgato la notizia e scritto un testo condiviso, e allo scadere del tempo che ci eravamo dati (un mese) avevamo circa 70 firme.